Il Pontefice interviene su crisi e temi sociali esortando "i dirigenti delle realtà finanziarie a prendere in considerazione l'etica e la solidarietà". Poi fa un richiamo ai fedeli: "No ai cattolici da salotto"
Per uscire dalla crisi serve riforma finanziaria ed etica - Un richiamo preciso, quello del Pontefice, nel suo primo importante discorso su crisi e temi sociali. "La crisi mondiale che tocca la finanza e l'economia sembra mettere in luce le loro deformità e soprattutto la grave carenza della loro prospettiva antropologica, che riduce l'uomo a una sola delle sue esigenze: il consumo". Mentre "l'indebitamento e il credito allontanano i Paesi dalla loro economia reale ed i cittadini dal loro potere d'acquisto reale".
Bergoglio aggiunge che "il Papa ama tutti, ricchi e poveri; ma ha il dovere, in nome di Cristo, di ricordare al ricco che deve aiutare il povero, rispettarlo, promuoverlo". E aggiunge: "Il Papa esorta i dirigenti delle realtà finanziarie a prendere in considerazione l'etica e la solidarietà". E "la Chiesa, da parte sua, lavora sempre per lo sviluppo integrale di ogni persona".
No ai cristiani da salotto - In precedenza, in occasione della Messa a Santa Marta, Bergoglio aveva inoltre puntato il dito contro i "cristiani da salotto", "educati", ma senza "fervore apostolico", invitando a chiedere allo Spirito Santo "che ci dia la grazia di dare fastidio alle cose che sono troppo tranquille nella Chiesa; la grazia di andare avanti verso le periferie esistenziali".
"Non possiamo essere cristiani part-time. Cerchiamo di vivere la nostra fede in ogni momento, ogni giorno". Questo il tweet pubblicato dall'account @Pontifex.
Non possiamo essere christiani “part time”! Cerchiamo di vivere la nostra fede in ogni momento, ogni giorno.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 16 maggio 2013