Siria, l'Onu sospende la missione degli osservatori

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Il generale norvegese Robert Wood: "Non effettueranno più pattugliamenti e rimarranno nelle loro basi fino a nuovo ordine, c'è una mancanza di volontà delle parti nel trovare una soluzione pacifica"

La missione degli osservatori Onu in Siria, inviata per monitorare il cessate il fuoco entrato in vigore formalmente il 12 aprile scorso (ma mai rispettato), è stata sospesa.
A comunicarlo è stato il generale della missione il generale norvegese, Robert Wood, che ha spiegato la decisione con l'intensificarsi delle violenze degli ultimi 10 giorni, segnale della "mancanza di volontà delle parti nel trovare una soluzione pacifica". "Gli osservatori non effettueranno più pattugliamenti e rimarranno nelle loro basi fino a nuovo ordine", ha tagliato corto Wood, un autentico veterano delle missioni internazionali d'interposizione.

Venerdì 15 giugno il capo dell'Unsmis, la Missione di Supervisione delle Nazioni Unite in Siria, aveva accusato ambedue gli schieramenti contrapposti di "sforzarsi soltanto di far avanzare le rispettive posizioni militari", e denunciato i "rischi significativi" cui erano esposti i suoi sottoposti. "L'aumento delle violenze", aveva aggiunto, "sta limitando la nostra capacità di osservare sul campo, di verificare le informazioni, così come di prestare la nostra assistenza al dialogo a livello locale e alla stabilità. E' per contro importante che le parti diano una possibilità alla nostra missione", aveva sottolineato, per poi ammonire: "La nostra non è una missione statica", sottintendendo dunque come il mandato suo e degli osservatori da lui guidati fosse destinato in tempi brevi a essere sottoposto a una revisione, anche profonda, da parte del Consiglio di Sicurezza.

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