"Ho portato a termine il più sofisticato e spettacolare attacco politico mai commesso in Europa sin dai tempi della Seconda guerra mondiale" ha detto l'estremista nel corso del processo. Sostituito uno dei giudici: aveva invocato la pena di morte
"Sì, lo rifarei di nuovo, ho portato a termine il più sofisticato e spettacolare attacco politico mai commesso in Europa sin dai tempi della Seconda guerra mondiale". Così Anders Breivik imputato per la doppia strage dello scorso luglio in Norvegia, in cui morirono 77 persone, nel processo a suo carico in corso a Oslo.
L'estremista di destra, che non ha mai mostrato segni di pentimento fin dal giorno del suo arresto, ha aggiunto che rifarebbe "tutto di nuovo" perché ispirato "dal bene e non dal male", spiegando che trascorrere la vita in prigione o morire per il suo popolo sarebbe per lui "il più grande onore". "Morire per il nostro popolo non è soltanto un nostro diritto ma un dovere. Non sono spaventato dalla prospettiva di stare in prigione per il resto della mia vita. Sono nato in una prigione...una prigione che si chiama Norvegia” ha detto ancora, prima che il giudice lo interrompesse.
Durante la sua deposizione Breivik ha anche affermato che i ragazzi uccisi a Utoya mentre partecipavano a un campo laburista non erano "giovani innocenti", ma "attivisti politici". "Uccidere 70 persone può impedire una guerra civile - ha continuato - le persone che mi accusano di essere malvagio, confondono il fatto di essere malvagi con l'essere violenti". La differenza, secondo Breivik, risiede nelle intenzioni: certi atti di violenza possono prevenire violenza maggiori. "Quando la rivoluzione pacifica è impossibile, l'unica via è la rivoluzione violenta". L'imputato ha chiesto così l'assoluzione: "Ho agito in difesa del mia cultura e del
mio popolo e per questo chiedo di essere assolto".
Intanto uno dei cinque giudici popolari nel processo è stato sostituito dopo che è emerso che, all'indomani del duplica attentato, il giurato aveva invocato su facebook la pena di morte per l'estremista di destra. In apertura della seconda giornata di udienza, sia l'accusa che la difesa di Breivik avevano ricusato il giudice popolare. Dopo una pausa di 30 minuti per decidere, il giudice Wenche Elizabeth Arntzen, ha stabilito che il giudice popolare Thomas Indreboe era inadatto a giudicare Breivik e lo ha sostituito con uno dei giurati supplenti, già presente in aula.
L'estremista di destra, che non ha mai mostrato segni di pentimento fin dal giorno del suo arresto, ha aggiunto che rifarebbe "tutto di nuovo" perché ispirato "dal bene e non dal male", spiegando che trascorrere la vita in prigione o morire per il suo popolo sarebbe per lui "il più grande onore". "Morire per il nostro popolo non è soltanto un nostro diritto ma un dovere. Non sono spaventato dalla prospettiva di stare in prigione per il resto della mia vita. Sono nato in una prigione...una prigione che si chiama Norvegia” ha detto ancora, prima che il giudice lo interrompesse.
Durante la sua deposizione Breivik ha anche affermato che i ragazzi uccisi a Utoya mentre partecipavano a un campo laburista non erano "giovani innocenti", ma "attivisti politici". "Uccidere 70 persone può impedire una guerra civile - ha continuato - le persone che mi accusano di essere malvagio, confondono il fatto di essere malvagi con l'essere violenti". La differenza, secondo Breivik, risiede nelle intenzioni: certi atti di violenza possono prevenire violenza maggiori. "Quando la rivoluzione pacifica è impossibile, l'unica via è la rivoluzione violenta". L'imputato ha chiesto così l'assoluzione: "Ho agito in difesa del mia cultura e del
mio popolo e per questo chiedo di essere assolto".
Intanto uno dei cinque giudici popolari nel processo è stato sostituito dopo che è emerso che, all'indomani del duplica attentato, il giurato aveva invocato su facebook la pena di morte per l'estremista di destra. In apertura della seconda giornata di udienza, sia l'accusa che la difesa di Breivik avevano ricusato il giudice popolare. Dopo una pausa di 30 minuti per decidere, il giudice Wenche Elizabeth Arntzen, ha stabilito che il giudice popolare Thomas Indreboe era inadatto a giudicare Breivik e lo ha sostituito con uno dei giurati supplenti, già presente in aula.