Una Nairobi mai vista
MondoDue giornalisti hanno realizzato Daily Dispatches, un progetto online per raccontare gli aspetti più profondi e nascosti della capitale del Kenya. Il risultato è un blog con articoli e foto straordinarie
di Carola Frediani
Linda Kwamboka, 23 anni, è una giovane imprenditrice hi-tech. Lavora col suo laptop condividendo l'ufficio con altri giovani all’interno di i-Hub, un edifico dalle pareti di vetro, con una connessione internet super veloce. Nello stesso luogo viene spesso anche Hilda Moraa, 22 anni, che ha lanciato un servizio online per ordinare pizza e altri beni di consumo a casa propria. Siamo nella Silicon Valley? No, a Nairobi, in Kenya. Una città capace di convivere con forti contraddizioni, ma soprattutto pronta a smentire i vecchi luoghi comuni sull’Africa.
È il ritratto – ricco di dettagli, sfumature, vite umane – che emerge da 'Daily Dispatches: Nairobi', un progetto di fotogiornalismo online il cui obiettivo è proprio quello di esplorare le città africane all’alba del XXI secolo (guarda la fotogallery).
Ogni giorno, per tutto il mese di aprile, i due reporter che lavorano al sito, l’americano Brendan Bannon e il britannico Mike Pflanz, sono andati per le strade di Nairobi alla ricerca di storie interessanti da raccontare. Esempi di eccellenza, frammenti di vita comune, sacche di miseria, ma soprattutto tanti personaggi, situazioni, imprese, progetti che brulicano di spirito di iniziativa, modernità, speranza.
Come la vicenda di Mary Cherop Maritim, imprenditrice di 44 anni, che nel 2006 ha dato vita a un’azienda che produce cibo pronto congelato entrando con i propri prodotti in un supermercato di Nairobi e chiedendo di vedere il direttore. L’idea gli era venuta perché, dovendo lavorare, congelava fagioli precotti da utilizzare al volo. "Molte donne del Kenya preparano il cibo ogni giorno, ma sono anche sempre più impegnate. E i fagioli impiegano due ore a cuocere. Ho pensato che forse gente come me poteva trarre un beneficio da pasti congelati pronti per essere mangiati", racconta Cherop Maritim. Ed era vero: la sua azienda è decollata.
Ci sono molte donne, in questi ritratti, tra cui quello commovente delle nonne degli slum, che prendono lezioni di autodifesa. Ma anche tanti giovani: come quelli che dominano la frizzante scena hip-hop della capitale. E ogni reportage è corredato da un’intensa galleria fotografica. "Le storie sull’Africa parlano sempre di fame, miseria, guerre", commenta Brendan Bannon a Sky.it. "Noi invece abbiamo voluto raccontare una città africana moderna e sviluppata, a partire dalle persone e dai loro modi creativi di superare le difficoltà".
'Daily Dispatches: Nairobi' si differenzia da altri progetti giornalistici anche per la sua stretta collaborazione con le università americane. “Ogni giorno – agginunge Bannon - abbiamo mandato i nostri materiali a tre atenei statunitensi che li hanno stampati creando una sorta di mostra in progress".
Linda Kwamboka, 23 anni, è una giovane imprenditrice hi-tech. Lavora col suo laptop condividendo l'ufficio con altri giovani all’interno di i-Hub, un edifico dalle pareti di vetro, con una connessione internet super veloce. Nello stesso luogo viene spesso anche Hilda Moraa, 22 anni, che ha lanciato un servizio online per ordinare pizza e altri beni di consumo a casa propria. Siamo nella Silicon Valley? No, a Nairobi, in Kenya. Una città capace di convivere con forti contraddizioni, ma soprattutto pronta a smentire i vecchi luoghi comuni sull’Africa.
È il ritratto – ricco di dettagli, sfumature, vite umane – che emerge da 'Daily Dispatches: Nairobi', un progetto di fotogiornalismo online il cui obiettivo è proprio quello di esplorare le città africane all’alba del XXI secolo (guarda la fotogallery).
Ogni giorno, per tutto il mese di aprile, i due reporter che lavorano al sito, l’americano Brendan Bannon e il britannico Mike Pflanz, sono andati per le strade di Nairobi alla ricerca di storie interessanti da raccontare. Esempi di eccellenza, frammenti di vita comune, sacche di miseria, ma soprattutto tanti personaggi, situazioni, imprese, progetti che brulicano di spirito di iniziativa, modernità, speranza.
Come la vicenda di Mary Cherop Maritim, imprenditrice di 44 anni, che nel 2006 ha dato vita a un’azienda che produce cibo pronto congelato entrando con i propri prodotti in un supermercato di Nairobi e chiedendo di vedere il direttore. L’idea gli era venuta perché, dovendo lavorare, congelava fagioli precotti da utilizzare al volo. "Molte donne del Kenya preparano il cibo ogni giorno, ma sono anche sempre più impegnate. E i fagioli impiegano due ore a cuocere. Ho pensato che forse gente come me poteva trarre un beneficio da pasti congelati pronti per essere mangiati", racconta Cherop Maritim. Ed era vero: la sua azienda è decollata.
Ci sono molte donne, in questi ritratti, tra cui quello commovente delle nonne degli slum, che prendono lezioni di autodifesa. Ma anche tanti giovani: come quelli che dominano la frizzante scena hip-hop della capitale. E ogni reportage è corredato da un’intensa galleria fotografica. "Le storie sull’Africa parlano sempre di fame, miseria, guerre", commenta Brendan Bannon a Sky.it. "Noi invece abbiamo voluto raccontare una città africana moderna e sviluppata, a partire dalle persone e dai loro modi creativi di superare le difficoltà".
'Daily Dispatches: Nairobi' si differenzia da altri progetti giornalistici anche per la sua stretta collaborazione con le università americane. “Ogni giorno – agginunge Bannon - abbiamo mandato i nostri materiali a tre atenei statunitensi che li hanno stampati creando una sorta di mostra in progress".