Il Vaticano precisa: "Nessuna rivoluzione sul preservativo"

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Nota della Santa Sede dopo l’apertura di Benedetto XVI: “Il Papa non giustifica l'esercizio disordinato della sessualità, ma diminuire il pericolo di contagio è un atto di responsabilità”. L’Onu apprezza, ma spunta un “giallo” sulla traduzione del testo

Il "ragionamento del Papa" sull'utilizzo del profilattico "non può essere certo definito una svolta rivoluzionaria". E' quanto afferma il portavoce della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, in una nota sulle parole del Papa sulla questione dei profilattici, cercando di ridimensionare la portata del ragionamento pubblicato nel libro intervista del tedesco Peter Seewald in uscita nei prossimi giorni.

Con le parole sui casi limiti nei quali può essere morale utilizzare i preservativi (che hanno subito suscitato molte reazioni, ndr), "il Papa non giustifica moralmente l'esercizio disordinato della sessualità, ma ritiene che l'uso del profilattico per diminuire il pericolo di contagio sia un primo atto di responsabilità, un primo passo sulla strada verso una sessualità più umana, piuttosto che il non farne uso esponendo l'altro al rischio della vita". "In ciò - sottolinea padre Lombardi - il ragionamento del Papa non può essere certo definito una svolta rivoluzionaria". "Numerosi teologi morali e autorevoli personalità ecclesiastiche - infatti – hanno sostenuto e sostengono posizioni analoghe; è vero tuttavia che non le avevamo ancora ascoltate con tanta chiarezza dalla bocca di un Papa, anche se in una forma colloquiale e non magisteriale".

Secondo padre Lombardi, dunque, "Benedetto XVI ci dà quindi con coraggio un contributo importante di chiarificazione e approfondimento su una questione lungamente dibattuta". "E' - aggiunge - un contributo originale, perché da una parte tiene alla fedeltà ai principi morali e dimostra lucidità nel rifiutare una via illusoria come la 'fiducia nel profilattico'; dall'altra manifesta però una visione comprensiva e lungimirante, attenta a scoprire i piccoli passi - anche se solo iniziali e ancora confusi - di una umanità spiritualmente e culturalmente spesso poverissima, verso un esercizio più umano e responsabile della sessualità".

L'apprezzamento dell'OnuL'agenzia Onu per la lotta all'Aids (Unaids) ha però definito un "significativo passo avanti" quello compiuto dal Papa sull'uso dei preservativi, dopo che Benedetto XVI ha affermato in un libro che "vi possono essere singoli casi in cui è giustificato". "E' un significativo e positivo passo avanti", ha commentato in una nota il direttore esecutivo Michel Sidibe. "Questa affermazione riconosce che un comportamento sessuale responsabile e l'uso dei preservativi hanno un ruolo importante nella prevenzione dell'Aids", si legge nel comunicato. Sidibe ha affermato di aver registrato grandi progressi nei colloqui avuti in Vaticano sul tema della prevenzione dell'Aids. "Insieme possiamo costruire un mondo con zero nuovi contagi dall'Hiv, zero discriminazioni e zero morti per Aids", ha assicurato il responsabile dell'Unaids.

Il giallo sulla traduzione - Un piccolo giallo si è innescato intorno alle parole di Benedetto XVI sull'uso del profilattico riportate nel libro-intervista "Luce del mondo" del giornalista tedesco Peter Seewald, e in particolare sulle differenze che esistono tra il testo originale tedesco e la versione italiana anticipata dall'Osservatore Romano. Negli stralci riportati dal quotidiano della Santa Sede, infatti, il Papa, parlando di "singoli casi giustificati", fa l'esempio di "quando una prostituta utilizza un profilattico". Nel testo tedesco, invece, peraltro approvato dal Papa, la parola "prostituta" compare al maschile. Analogamente, la traduzione inglese, di cui la Reuters pubblica lo stesso stralcio, riporta inequivocabilmente la dizione "male prostitute" (uomo che si prostituisce).

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