Lo rivela uno studio europeo secondo cui un tossicodipendente ogni cinque ha 40 o più anni. La cannabis resta la droga più consumata e l'Italia è uno dei Paesi dove se ne fa maggiormente uso. Allarme per le nuove sostanze vendute on line
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In Europa circa un tossicodipendente ogni cinque ha 40 o più anni, una percentuale pari al 19% dell'intera popolazione europea con problemi di dipendenza da sostanze e in cura presso i servizi. E' quanto emerge dalla Relazione annuale 2010 dell'Agenzia europea delle droghe (Oedt), presentata mercoledì 10 novembre, a Roma.
Il documento, che rielabora e legge in chiave europea i dati 2008 sul fenomeno droga e tossicodipendenza dei singoli paesi comunitari e non, sottolinea come la percentuale di quarantenni e ultraquarantenni tossicodipendenti in cura presso i servizi sia quasi raddoppiata rispetto a dieci anni fa quando non superava il 10%. I consumatori di stupefacenti non più giovani che si sottopongono a trattamento, prosegue la Relazione, riportano tassi elevati di disoccupazione, isolamento sociale e presentano le conseguenze fisiche e psicosociali croniche di un consumo di stupefacenti di lungo termine oltre ad avere frequenti problemi correlati al consumo di alcol e tabacco.
Inoltre, essendo sottoposti a invecchiamento precoce, questi consumatori hanno bisogno di un'assistenza sanitaria generalmente necessaria per persone molto più anziane. Analizzando l'intera popolazione del Vecchio Continente, l'Oedt stima che sono più di un milione le persone che ogni anno si sottopongono a qualche forma di trattamento per problemi di droga.
Sebbene l'offerta di trattamento abbia raggiunto livelli significativi in tutta Europa (la terapia sostitutiva per la dipendenza da oppioidi è disponibile ad esempio in tutti e 27 i paesi dell'Unione), persistono diseguaglianze nell'accesso alle cure dovute a criteri di ammissione troppo rigidi, costi a carico dei pazienti e mancanza di risorse umane e finanziarie Dai dati preliminari del 2009, contenuti nella Relazione, emerge che sono 24 le nuove sostanze psicoattive notificate ufficialmente all'Oedt e all'Europol. Una cifra che, si legge nel documento, non solo rappresenta il maggior numero di sostanze mai riferito in un unico anno ma è pari e quasi raddoppiato rispetto al numero notificato nel 2008 (13).
Il rapporto sottolinea la crescente popolarità dei catinoni sintetici, derivati del composto catinone a sua volte facente parte della famiglia delle anfetamine. Oltre 15 catinoni sintetici sono attualmente monitorati attraverso il sistema di allerta rapido, con particolare attenzione al mefedrone (LEGGI L'INCHIESTA DI Sky.it) la cui diffusione ha spinto l'Europa a considerare l'eventualità di mettere sotto controllo la sostanza che, comunque, è stata già tabellata o messa sotto controllo in molti paesi dell'Unione tra cui l'Italia.
Sono infine nove i cannabinoidi sintetici, denominati "Spice", sotto osservazione da parte dell'Oedt che evidenzia come si tratti di prodotti molto diversificati e con composizioni che mutano rapidamente in risposta alle misure di controllo. La comparsa di nuovi composti sintetici non regolamentati, commercializzati su Internet come droghe "legali" o "non adatte al consumo umano", si legge nel documento, presenta una sfida crescente per il monitoraggio, la risposta e il controllo del consumo delle nuove sostanze psicoattive.
La cannabis resta la droga più consumata nel vecchio continente. I numeri la dicono lunga con 75,5 milioni di europei che l'hanno provata almeno una volta nel corso della loro vita. Di questi circa 23 milioni ne hanno fatto uso nell'ultimo anno e circa 4 milioni la consumano quotidianamente o quasi. I dati mostrano inoltre che l'Italia è tra i Paesi dell'Europa occidentale dove la prevalenza è più elevata (20,3%), seguita da Spagna (18,8%) e Francia (16,7%).
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Inoltre, essendo sottoposti a invecchiamento precoce, questi consumatori hanno bisogno di un'assistenza sanitaria generalmente necessaria per persone molto più anziane. Analizzando l'intera popolazione del Vecchio Continente, l'Oedt stima che sono più di un milione le persone che ogni anno si sottopongono a qualche forma di trattamento per problemi di droga.
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