Ungheria, fanghi tossici arrivano al Danubio

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Allerta anche in Croazia, Serbia, Romania e Bulgaria. Ma per ora le fonti ufficiali ungheresi non riscontrano danni all'ecosistema al secondo fiume più lungo d'Europa

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L’impatto sul Danubio dei fanghi tossici fuoriusciti il 4 ottobre da un bacino di contenimento in Ungheria sembra per ora limitato. Malgrado fonti ufficiali ungheresi parlino di livelli alcalini bassi nell’acqua del fiume più lungo d’Europa e ne deducano che “l’inquinamento non avrà effetti sull’ecosistema”, i paesi attraversati dal corso d’acqua sono già in allarme. La città più vicina al punto in cui il fango contaminato è entrato nel Danubio è Komaron, a 80 km da Budapest. Intanto nel corso d’acqua sono già stati trovati pesci morti dopo l’arrivo dei rifiuti tossici.

Allerta in Croazia, dove sono già state disposte analisi dell’acqua del Danubio che vi percorre 137 chilometri formando la frontiera naturale con la Serbia. In Serbia, che il fiume attraversa per 588 chilometri, non viene utilizzato come fonte di acqua potabile ma come via di trasporto e navigazione, pesca e turismo. Anche in Bulgaria, dove il corso d’acqua scorre per 450 chilometri e forma il confine con la Romania, sono già stati organizzati dei controlli.
Probabilmente l’ondata di fango tossico arriverà già sabato nei pressi di Serbia, Romania e Bulgaria. Alla città di Dobreta Turno Severin in Romania (ma poco distante dai confini con Serbia e Bulgaria) sarà con tutta probabilità tolta la fornitura d’acqua potabile.

Nei 2.800 chilometri che il Danubio percorre dalla Foresta Nera al Mar Nero, insieme ai suoi affluenti costituisce un ecosistema che ospita 5mila specie di animali e 2mila di vegetali. Nelle valli attraversate dal fiume, che passa per dieci paesi, vivono oltre 60 milioni di persone: le pianure che bagna sono tra le zone agricole più produttive dell’Europa. Il Danubio scorre per quattro capitali europee (Vienna, Bratislava, Budapest, Belgrado) ed è navigabile per l’87% della sua lunghezza. Intorno alle sue acque sorgono 17 parchi naturali, spiagge e isole.
L’ondata di rifiuti tossici ha già distrutto l’ecosistema del fiume ungherese Marcali, affluente del Raba che a sua volta si getta nel Danubio.

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