Katyn, Mosca consegna a Varsavia i documenti della strage
MondoSi tratta di 20 volumi che si aggiungono ai 67 dati dal presidente russo Medvedev nel maggio scorso. Sarebbero contenute nuove informazioni sul massacro del 1940 che l'Urss non ha mai voluto ammettere
20 volumi di documenti con liste di prigionieri di guerra, risultati di autopsie, certificati di morte: la Russia ha consegnato alla Polonia altri dossier riguardanti il massacro di Katyn.
Nel 1940 l'esercito sovietico uccise 22.000 tra ufficiali polacchi, soldati e civili nella foresta di Katyn, nei pressi della città russa di Smolensk, vicino al confine con la Bielorussia.
Lo scorso maggio la Russia aveva già consegnato 67 volumi a Varsavia, che però aveva obiettato che questi non contenevano nuove informazioni sulla vicenda.
Nei 20 faldoni trasmessi il 23 settembre invece ci sono anche i nomi dei soldati inviati nei campi di lavoro dai servizi sovietici, dei militari catturati e i resoconti degli interrogatori.
Mosca non ha mai voluto parlare di genocidio in riferimento al massacro di Katyn, ma i documenti consegnati oggi confermerebbero la pianificazione da parte dei servizi russi del massacro.
La consegna dei volumi rappresenta l'ultimo di una serie di passi compiuti dalla Russia nel riconoscimento dell'eccidio. Ai tempi dell'Urss la mattanza venne sempre negata, anzi: si accusarono le truppe naziste. Nel 1989 Gorbaciov riconobbe invece la responsabilità dei sovietici e nel '92 fu la volta di Yeltsin, che consegnò alla Polonia i primi documenti.
Nell'aprile scorso il primo ministro Putin aveva denunciato la repressione stalinista in realazione a Katyn, ma negato la responsabilità del popolo russo per ciò che riguarda i crimini commessi dall'Urss.
Nel 1940 l'esercito sovietico uccise 22.000 tra ufficiali polacchi, soldati e civili nella foresta di Katyn, nei pressi della città russa di Smolensk, vicino al confine con la Bielorussia.
Lo scorso maggio la Russia aveva già consegnato 67 volumi a Varsavia, che però aveva obiettato che questi non contenevano nuove informazioni sulla vicenda.
Nei 20 faldoni trasmessi il 23 settembre invece ci sono anche i nomi dei soldati inviati nei campi di lavoro dai servizi sovietici, dei militari catturati e i resoconti degli interrogatori.
Mosca non ha mai voluto parlare di genocidio in riferimento al massacro di Katyn, ma i documenti consegnati oggi confermerebbero la pianificazione da parte dei servizi russi del massacro.
La consegna dei volumi rappresenta l'ultimo di una serie di passi compiuti dalla Russia nel riconoscimento dell'eccidio. Ai tempi dell'Urss la mattanza venne sempre negata, anzi: si accusarono le truppe naziste. Nel 1989 Gorbaciov riconobbe invece la responsabilità dei sovietici e nel '92 fu la volta di Yeltsin, che consegnò alla Polonia i primi documenti.
Nell'aprile scorso il primo ministro Putin aveva denunciato la repressione stalinista in realazione a Katyn, ma negato la responsabilità del popolo russo per ciò che riguarda i crimini commessi dall'Urss.