Terzo round di colloqui tra Israele e Palestina

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Secondo l'inviato Usa, "i negoziati possono essere portati a termine entro un anno". All’esame, tra gli altri, le controversie legate alle colonie israeliane in Cisgiordania e la formazione del prossimo Stato della Palestina

Continuano i negoziati tra Israele e Palestina: dopo Sharm-el-Sheik il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Mahmoud Abbas, presente il segretario di stato Usa Hillary Clinton, si incontrano a Gerusalemme.

Massimo riserbo sull'avanzare delle trattative ma, pare, sul piatto ci siano tutti i temi caldi del difficile rapporto tra i due paesi: dalle colonie israeliane in Cisgiordania al riconoscimento di Israele come stato padre degli ebrei, passando dal tema della sicurezza alla formazione del prossimo Stato di Palestina.
Secondo l'inviato Usa per la pace in Medio Oriente George Mitchell, "le parti hanno cominciato una discussione seria sulle questioni chiave" al punto che i leader sono daccordo sul fatto che "i negoziati possano essere portati a termine entro un anno".

Intanto a Gerusalemme è allarme terrorismo. Nei tre giorni precedenti l'arrivo dei leader gli attacchi palestinesi su Israele si sono intensificati: lo scopo è intervenire indirettamente sul vertice politico.

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