Afghanistan, La Russa: “Gigli ha salvato altri militari”

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Il ministro della Difesa ha riferito nell’Aula del Senato sull’attentato ad Herat in cui sono morti due genieri del contingente italiano: “Il primo maresciallo ha capito che c’era un’altra bomba e ha fatto allontanare gli altri”

Mauro Gigli e Pierdavide De Cillis: LE FOTO
Afghanistan - L'ALBUM FOTOGRAFICO

In fondo all'articolo i video sugli attentati contro i militari in Afghanistan

Gigli e De Cillis, i due millitari uccisi - “Il primo maresciallo Mauro Gigli, artificiere veterano delle missioni all'estero e morto ieri in Afghanistan, ha salvato la vita agli altri militari italiani che erano in missione con lui prima di saltare in aria su un ordigno improvvisato” lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa nel corso dell'informativa del governo sull'attentato di ieri ad Herat in cui sono morti due genieri del contingente italiano. "In base alle prime informazioni raccolte - ha sottolineato La Russa - sembra che il maresciallo Gigli, dopo il primo intervento, ha capito che c'era un secondo ordigno. Ha alzato le braccia, si è girato e con sprezzo della propria vita ha fatto allontare gli altri, rimanendo sul posto per intervenire insieme all'altro specialista, caporal maggiore Pierdavide De Cillis".

Il capitano Federica Luciani - Dai primi accertamenti sembra dunque che "è stato proprio il maresciallo, con il suo corpo, ad evitare conseguenze più gravi per il capitano Federica Luciani che è rimasto ferito, riportando un forte shock emotivo e lievi escoriazioni ad un braccio".
"Sottoposta a tac, fortunatamente con esito negativo - ha detto il ministro - le sue condizioni non destano preoccupazioni. E il capitano ha subito manifestato la volontà di non essere trasferita in Italia ma di rimanere in zona di operazioni".

L'attentato - La Russa ha poi ricostruito la dinamica dell'attentato sottolineando che alle 17.10 di ieri (le 14.40 in Italia) la polizia afghana ha segnalato al comando italiano il ritrovamento di uno Ied nei pressi del villaggio di Sali Patra, ad 8 km a nord ovest di Herat.
Circa un'ora dopo il comando italiano ha inviato una pattuglia composta tra l'altro da 4 unità per la bonifica di ordigni e 29 uomini con compiti di protezione a bordo di otto mezzi blindati 'Lince'. Alle 20.05, ha proseguito il ministro - gli artificieri hanno fatto brillare uno degli ordigni, impiegando una carica di 'basso ordine' per neutralizzarlo. Subito dopo l'esplosione. "Alle 20.25 locali - ha spiegato infatti La Russa - il personale sul posto ha riportato alla sala operativa del comando italiano di Herat che, nel corso della successiva ricognizione sul luogo dell'intervento di bonifica, si verificava una violenta esplosione, le cui esatte cause sono in corso di accertamento, che investiva due militari del nucleo specializzato per la bonifica di ordigni esplosivi, determinandone il decesso".

La missione italiana - Il ministro della Difesa ha poi annunciato che in Afghanistan sono già arrivati i primi 17 veicoli blindati 'Freccia' - mezzi più potenti e sicuri dei 'Lince' - e il loro impiego effettivo "è previsto a partire dal mese di agosto". Poi, ha ricordato che "in tutto l'Afghanistan permane una situazione di evidente pericolosità” e che il "periodo estivo rappresenta il periodo di maggiore attività da parte dei terroristi, in considerazione delle più favorevoli condizioni ambientali".
La Russa ha ribadito che il governo italiano "conferma pienamente l'impegno" in Afghanistan, "nella consapevolezza della sua valenza per la stabilizzazione" del paese.
Un impegno che "ci chiedono anche i nostri ragazzi e le nostra ragazze in uniforme, che con il loro coraggio e con la consapevolezza che il loro impegno e il loro sacrificio non e' stato e non dovrà essere vano".


I video sugli attentati contro i militari in Afghanistan:

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