Twitter, niente cinguettio per il governo olandese

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Nel corso dei negoziati per la formazione del nuovo governo i partiti sono stati invitati a non raccontare le trattative via web. Già in passato un ministro era stato richiamato per i troppi tweet

Le trattative per la formazione di un nuovo governo nei Paesi Bassi sono ancora in alto mare. Alle elezioni dello scorso 10 giugno i conservatori hanno vinto per un solo seggio e ora le trattative tra le varie formazioni si sono fatte molto serrate. Ma per evitare fughe di notizie e contracolpi mediatici che potrebbero turbare i delicati equilibri politici i consiglieri che stanno supervisionando le trattative per la formazione del governo olandese hanno chiesto di vietare l'uso di Twitter ai politici che partecipano ai negoziati. Nel sistema politico olandese la formazione del governo viene gestita da un cosiddetto Informateur, un esponente politico scelto dalla regina con il compito di favorire la formazione di una coalizione. Uri Rosenthal, che svolge questo compito, ha invitato in una conferenza stampa i partiti a mantenere il silenzio nel corso delle negoziazioni in corso. "Da adesso non parleremo alla radio, alla TV e davanti alle telecamere - e conieremo la parola de-twitter".

Già in passato il sito di microblogging ha dato qualche grattacapo dalla politica nederlandese. Quest'anno, l'ex ministro dell'Economia Jan Kees de Jager è stato richiamato dal parlamento per aver mandato troppi tweet mentre il presidente del parlamento ha sollecitato l'anno scorso i parlamentari a non usare il social network durante i dibattiti.

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