Il primo ministro inglese presenta la manovra destinata a ridurre il debito inglese. GUARDA IL VIDEO
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Il neoeletto primo ministro britannico, il conservatore David Cameron, ha avvertito il paese che lo aspettano anni di "dolorosi" sacrifici economici. Di fronte ad un deficit di bilancio pari a 156 miliardi di sterline, "un vero uomo di Stato deve saper intraprendere le azioni necessarie, spiegando alla gente gli obiettivi dei sacrifici", ha affermato Cameron.
"C'è un enorme debito che bisogna affrontare. Incrociare le dita, aspettare la crescita e sperare di farcela non è una risposta", ha proseguito il primo ministro, spiegando che bisognerà rivedere la spesa per il welfare, gli stipendi del pubblico impiego e l'estensione della burocrazia: "dobbiamo rivedere le aree dove abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi", ha dichiarato. Cameron ha poi lanciato l'allarme per l'interesse del debito, che se non verrà fermato sarà di 50, 60 o 70 miliardi di sterline, superando la spesa "per l'istruzione dei nostri figli o la difesa del nostro Paese". Il primo ministro ha infine accusato il precedente governo laburista di aver fatto una stima troppo ottimistica, prevedendo una crescita economica del 3%.
In un'altra intervista, concessa all'Observer, il vice premier Nick Clegg ha voluto rassicurare gli elettori sulla sostanza dei tagli, sottolineando che si non tornerà alle politiche "nuota o affoga" degli anni Ottanta di Margaret Thatcher, o alle divisioni fra il nord e il sud del paese. Il leader liberaldemocratico ha detto di guardare piuttosto ai tagli condotti dai socialdemocratici in Svezia, i liberali in Canada e l'amministrazione Clinton negli Stati Uniti.
Il neoeletto primo ministro britannico, il conservatore David Cameron, ha avvertito il paese che lo aspettano anni di "dolorosi" sacrifici economici. Di fronte ad un deficit di bilancio pari a 156 miliardi di sterline, "un vero uomo di Stato deve saper intraprendere le azioni necessarie, spiegando alla gente gli obiettivi dei sacrifici", ha affermato Cameron.
"C'è un enorme debito che bisogna affrontare. Incrociare le dita, aspettare la crescita e sperare di farcela non è una risposta", ha proseguito il primo ministro, spiegando che bisognerà rivedere la spesa per il welfare, gli stipendi del pubblico impiego e l'estensione della burocrazia: "dobbiamo rivedere le aree dove abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi", ha dichiarato. Cameron ha poi lanciato l'allarme per l'interesse del debito, che se non verrà fermato sarà di 50, 60 o 70 miliardi di sterline, superando la spesa "per l'istruzione dei nostri figli o la difesa del nostro Paese". Il primo ministro ha infine accusato il precedente governo laburista di aver fatto una stima troppo ottimistica, prevedendo una crescita economica del 3%.
In un'altra intervista, concessa all'Observer, il vice premier Nick Clegg ha voluto rassicurare gli elettori sulla sostanza dei tagli, sottolineando che si non tornerà alle politiche "nuota o affoga" degli anni Ottanta di Margaret Thatcher, o alle divisioni fra il nord e il sud del paese. Il leader liberaldemocratico ha detto di guardare piuttosto ai tagli condotti dai socialdemocratici in Svezia, i liberali in Canada e l'amministrazione Clinton negli Stati Uniti.