Atene, la protesta finisce nel sangue

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Scontri tra manifestanti e polizia nella capitale e a Salonicco nella giornata di sciopero contro il piano d’austerità del governo. Vittime e feriti in un incendio causato da una molotov contro una banca. Assediato il Parlamento. FOTO E VIDEO

CRISI IN GRECIA: L'ALBUM FOTOGRAFICO

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E' guerra urbana ad Atene e Salonicco per le proteste contro il piano d'austerità del governo greco. Nella capitale la situazione è totalmente degenerata nelle ultime ore, i manifestanti hanno lanciato bombe molotov contro negozi e banche e hanno tentato di forzare il cordone di sicurezza attorno al Parlamento lanciando pietre e bottiglie.

Una banca è stata colpita da una bottiglia molotov ed è scoppiato un incendio che si è propagato nell'edificio. Altri due edifici pubblici sono andati a fuoco. Tre persone sono morte e una ventina sono rimaste intrappolate nel palazzo. La polizia ha risposto con il lancio di gas lacrimogeni e granate stordenti.

In un intervento al Parlamento, il premier greco George Papandreou ha denunciato "l'ingiusta morte di nostri cittadini caduti vittima di un atto crudele e omicida". "Nessuno - ha detto il premier greco - ha diritto alla violenza e, in particolare, a quella violenza che genera omicidi. La violenza - ha concluso - non fa altro che generare violenza".

Ad Atene la protesta ha coinvolto circa 10mila manifestanti che si sono uniti al corteo dei sindacati del settore pubblico e privato. Tra gli slogan della protesta "Fmi e Ue stanno rubando un secolo di progresso sociale" e "I ricchi devono pagare per la crisi".

Disordini e scontri anche a Salonicco dove si sono radunate circa 14mila persone e dove i poliziotti hanno usato i gas lacrimogeni per fermare una sassaiola contro le vetrine dei negozi. Le manifestazioni nelle due città hanno preso il via poco prima di mezzogiorno mentre la Grecia era paralizzata dallo sciopero generale, il terzo dall'inizio della crisi.

I sindacati chiedono che il piano di rigore venga bocciato e che siano puniti i responsabili dell'esplosione del debito pubblico ellenico. In tutto il Paese chiusi uffici pubblici, ospedali, banche e negozi e i trasporti aerei, marittimi e ferroviari sono bloccati con alcune eccezioni per Atene in modo da garantire la partecipazione alle proteste. E per la prossima settimana i dipendenti pubblici greci hanno indetto un nuovo sciopero.

Intanto la comunità finanziaria internazionale ha lanciato l'allarme: secondo il presidente della Bundesbank, Axel Weber, e il direttore generale del Fmi non sono da escludere "gravi effetti di contagio" in Europa dalla crisi greca. Su Grecia ed effetti della crisi sull'Eurozona di riuniranno intanto venerdì i capi di Stato Ue a Bruxelles per valutare il piano di interventi. Mentre la prossima settimana i ministri per l'Europa di Francia e Germania si recheranno ad Atene a spiegare al governo e alla gente il perché del piano di austerity.





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