Pedofilia, Sodano al Papa: "Tutta la Chiesa è con lei"

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All'inizio della messa di Pasqua in piazza San Pietro il decano del collegio cardinalizio ha formulato gli auguri a Benedetto XVI con un implicito riferimento al recente scandalo. Nessun accenno, invece, nel messaggio pasquale del pontefice

Con una deroga al cerimoniale la messa di Pasqua, presieduta dal Pontefice, è stata preceduta, quest'anno, da un messaggio augurale, rivolto allo stesso successore di Pietro dal decano del collegio cardinalizio. Ma il recente scandalo dei preti pedofili, abbattutosi come una bufera sulla Chiesa cattolica e intensificatosi nella Settimana Santa, non poteva non richiedere un attestato di vicinanza e affetto a Benedetto XVI, particolarmente colpito dai media sull'affaire.

E così il cardinale Angelo Sodano, già segretario di Stato sotto Giovanni Paolo II e attuale decano, ha voluto rivolgersi al Papa a nome dei porporati, dei vescovi sparsi per il mondo e di tutti i fedeli: "Padre Santo, è con lei il popolo di Dio, che non si lascia impressionare dal chiacchiericcio del momento, dalle prove che talora vengono a colpire la comunità dei credenti". Pur senza mai citare esplicitamente lo scandalo dei preti pedofili né gli attacchi al Pontefice, il cardinale Sodano ha poi menzionato le parole di Gesù: "Voi avrete tribolazione nel mondo. Ma abbiate fiducia. Io ho vinto il mondo". Quindi gli auguri a Benedetto XVI: "Oggi noi ci stringiamo intorno a Lei, il Successore di Pietro, il vescovo di Roma, la roccia indefettibile della santa Chiesa di Cristo, per cantare con Lei l'alleluja della fede e della speranza cristiana. Noi le siamo profondamente grati per la fortezza d'animo e il coraggio apostolico con cui annunzia il Vangelo di Cristo. Noi ammiriamo il Suo grande amore che, con cuore di padre, fa proprie le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, soprattutto dei poveri e di tutti coloro che soffrono". Al termine del messaggio è avvenuto, tra gli applausi scroscianti dei fedeli, che gremivano piazza San Pietro e via della Conciliazione, l'abbraccio fra il porporato e Benedetto XVI, visibilmente commosso per tale attestato d'affetto.

Alla celebrazione liturgica, caratterizzata dall'antico rito del Resurrexit, ripristinato nel 2000, ha, invece, fatto seguito il messaggio pasquale del Pontefice con gli auguri in 65 lingue e la solenne benedizione Urbi et Orbi. Nel messaggio, pronunciato dalla loggia centrale della basilica di San Pietro, Benedetto XVI non ha fatto nessun cenno allo scandalo dei preti pedofili e agli attacchi dei media contro la sua persona. Partendo da un riferimento biblico, relativo all'inno innalzato da Miriam e dalle donne ebree dopo il passaggio del Mar Rosso, il Pontefice ha parlato del "popolo cristiano, uscito dalle acque del Battesimo e inviato in tutto il mondo a testimoniare questa salvezza".

Quindi la menzione esplicita delle situazioni critiche in Israele, Iraq, Pakistan, Congo e Nigeria. Un ricordo sollecito, inoltre, anche per i "Paesi Latino-americani e dei Caraibi, che sperimentano una pericolosa recrudescenza dei crimini legati al narcotraffico", senza dimenticare le popolazioni haitiane e cilene colpite da terremoti, affinché "affrontino con tenacia l’opera di ricostruzione".

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