Nel Paese sul Golfo persico torna la violenza terrorista, dopo un periodo di relativa tranquillità. Alcuni uomini hanno fatto irruzione in un’enclave a sud di Baghdad e dopo aver legato le vittime, le hanno giustiziate con un colpo alla nuca
Uomini armati in uniforme militare hanno fatto irruzione in tre case di un villaggio sunnita nella parte meridionale di Baghdad e hanno ucciso almeno 24 persone inclusi donne e bambini. Lo riferiscono le autorità irachene.
Da quanto riferito dal portavoce della sicurezza nella capitale, il generale Qassim al-Moussawi: “Almeno sette persone sono state lasciate vive, con mani e piedi legati”
L'attacco si è verificato ieri sera in un'enclave sunnita nel quartiere di Rasheed. Una fonte di polizia ha detto che gli uomini hanno ammanettato le vittime, prima di giustiziarle con un colpo alla nuca.
"Il fatto si è verificato in un'area a sud di Baghdad, chiamata Albusaifi, il gruppo di terroristi è arrivato in auto e ha ucciso 24 persone, incluse cinque donne", ha spiegato Moussawi. "Abbiamo trovato sette persone vive, con le mani legate".
Moussawi ha detto che alcune delle vittime appartenevano alle forze di sicurezza irachene e altre ai Figli dell'Iraq, un gruppo di ex ribelli sunniti che si sono uniti al governo iracheno e alle forze Usa contro i militanti di al Qaeda.
La violenza è diminuita in modo significativo negli ultimi due anni ma fonti della sicurezza avevano avvertito di una possibile recrudescenza per via delle tensioni legate alle elezioni parlamentari del 7 marzo, da cui non è uscito con chiarezza un vincitore.
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