L'isola è ormai un cimitero a cielo aperto. Tantissimi i cadaveri ammassati per le strade di Port au Prince. Il ministro dell'Interno haitiano ha parlato di almeno 200mila morti. Dalle macerie estratta viva una bimba. LE FOTO, I VIDEO, LE TESTIMONIANZE
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La portavoce dell'Ufficio di coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite, Elisabeth Byrs, che ha parlato di "almeno 50 mila morti" ridimensionando così il bilancio finora avanzato di 200 mila vittime, ha definito il sisma un disastro storico. "Non ci siano mai trovati di fronte un tale disastro a memoria dell'Onu. Non assomiglia a nessun altro" ha detto Byrs, sottolineando che contrariamente allo tsunami del 2004 che aveva colpito l'Indonesia, restano scarsissime strutture locali ad Haiti che possano servire da supporto agli aiuti provenienti dall'estero.
Le Nazioni Unite hanno anche fatto sapere che nella città di Leogane, la zona più toccata dal terremoto ad ovest della capitale di Haiti Port au Prince è stato distrutto tra l'80 e il 90 per cento degli edifici.
Le operazioni dell'Onu restano concentrate sulla ricerca di sopravvissuti, come ha affermato oggi a Ginevra la portavoce dell'Ufficio di coordinamento per gli affari umanitari delle Nazioni Unite, Elisabeth Byrs.
"Il clima favorevole e le strutture degli edifici hanno aumentato le chances per i sopravvissuti - ha detto - ed è per questo che le operazioni di ricerca restano la priorità. La fase di salvataggio durerà ancora".
Le squadre sul posto impegnate nella ricerca di sopravvissuti sono circa 27 e sono formate da 1.500 persone e 115 cani in tutto. Nella sola giornata di ieri hanno estratto 34 persone dalle macerie, portando a 58 il numero totale di persone tratte in salvo da queste stesse equipe, ha affermato ancora la portavoce, spiegando che le operazioni di ricerca hanno coperto "il 60% delle zone più colpite di Port-au-Prince".
Tra le persone estratte vive dalle macerie anche una bimba di 16 mesi (GUARDA LE IMMAGINI).
Passata la quarta notte dal devastante sisma di martedì ad Haiti il quadro appare però peggiore delle previsioni: caos, sciacalli, centinaia di bambini per le strade che in un istante sono diventati orfani. Timori di rivolta, cadaveri ancora sotto le macerie, fosse comuni che continuano a riempirsi e soprattutto le cifre della distruzione.
Oggi Hilary Clinton arriva a a Port-au-Prince, dove entro lunedì giungeranno anche 10 mila soldati americani per occuparsi di sicurezza, ordine pubblico e aiuti. Domani partirà per Haiti anche il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon.
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Le Nazioni Unite hanno anche fatto sapere che nella città di Leogane, la zona più toccata dal terremoto ad ovest della capitale di Haiti Port au Prince è stato distrutto tra l'80 e il 90 per cento degli edifici.
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"Il clima favorevole e le strutture degli edifici hanno aumentato le chances per i sopravvissuti - ha detto - ed è per questo che le operazioni di ricerca restano la priorità. La fase di salvataggio durerà ancora".
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