Dopo l'arresto di Majid Tavakoli, leader dei Green accusato dal governo di voler fuggire all'estero travestito da donna, in rete prende piede una nuova forma di contestazione: giovani iraniani con il volto ricoperto dal velo.
di Nicola Bruno
La versione ufficiale racconta che Majid Tavakoli - giovane studente iraniano protagonista delle recenti proteste elettorali – stesse per fuggire all’estero, travestito da donna. Dopo esser stato scoperto e arrestato, le autorità hanno però pensato di "umiliarlo" pubblicamente, facendo circolare su un sito filo-governativo le sue presunte foto segnaletiche con il volto ricoperto dal tradizionale velo iraniano. Una "punizione" che la dice lunga sulle strategie intimidatorie del governo, ma anche sulle diverse connotazioni di un indumento che le donne sono obbligate a indossare per legge.
Qualcosa però sta cambiando nella società iraniana. Non solo a livello politico, ma anche sul piano sociale. Subito dopo la pubblicazione delle foto con Tavakoli in chador, in rete è nata una singolare forma di protesta: centinaia di giovani iraniani hanno pubblicato una foto con il proprio volto coperto da un velo. La contestazione ha subito preso piede sui siti della galassia verde, come Where is my vote e Iranian.com. Diversi siti di contro-informazione si sono poi affrettati a smentire la versione ufficiale. Dopo l'intervento ad un affollato comizio di fronte all'Università Amir Kabir, il giovane leader sarebbe stato avvicinato da agenti dei servizi segreti che avrebbero in seguito falsificato le circostanze dell'arresto. Niente fuga sotto spoglie femminili, quindi: solo un atto intimidatorio per oscurare la reputazione di una delle stelle nascenti della contestazione Green.
Quanto è bastato perché in pochissimi giorni la protesta iniziasse a dilagare su Facebook, dove ci sono già due gruppi attivi e una fanpage. Sul sito Gordab è stata pubblicata una serie fotomontaggi con l'Ayatollah Ali Khamenei travestito da donna.
Un esempio di politics busting, che è stato replicato anche per altri leader mondiali. Mentre sono centinaia le foto aggregate da Iranian.com sotto il titolo “Be a man”.
Come nel caso di recenti manifestazioni di piazza, anche la campagna di supporto a Tavakoli ha avuto una forte eco anche nella comunità degli iraniani all'estero: a San Francisco, Parigi, Hannover e Amburgo sono stati organizzati diversi sit-in e flash mob per denunciare l'attacco intimidatorio subito da Tavakoli.
Ecco una selezione di alcuni video pubblicati su YouTube:
Il discorso di Tavakoli all'Università di Amir Kabir, prima dell'arresto (7 dicembre 2009)
Il video pro-Tavakoli realizzato da "Where is My Vote"
Flash-mob ad Amburgo
Manifestazione di giovani iraniani a Parigi - "We are all Majid Tavakoli"
Sit-in ad Hannover (Germania)
Slideshow fotografico degli uomini con il velo
La versione ufficiale racconta che Majid Tavakoli - giovane studente iraniano protagonista delle recenti proteste elettorali – stesse per fuggire all’estero, travestito da donna. Dopo esser stato scoperto e arrestato, le autorità hanno però pensato di "umiliarlo" pubblicamente, facendo circolare su un sito filo-governativo le sue presunte foto segnaletiche con il volto ricoperto dal tradizionale velo iraniano. Una "punizione" che la dice lunga sulle strategie intimidatorie del governo, ma anche sulle diverse connotazioni di un indumento che le donne sono obbligate a indossare per legge.
Qualcosa però sta cambiando nella società iraniana. Non solo a livello politico, ma anche sul piano sociale. Subito dopo la pubblicazione delle foto con Tavakoli in chador, in rete è nata una singolare forma di protesta: centinaia di giovani iraniani hanno pubblicato una foto con il proprio volto coperto da un velo. La contestazione ha subito preso piede sui siti della galassia verde, come Where is my vote e Iranian.com. Diversi siti di contro-informazione si sono poi affrettati a smentire la versione ufficiale. Dopo l'intervento ad un affollato comizio di fronte all'Università Amir Kabir, il giovane leader sarebbe stato avvicinato da agenti dei servizi segreti che avrebbero in seguito falsificato le circostanze dell'arresto. Niente fuga sotto spoglie femminili, quindi: solo un atto intimidatorio per oscurare la reputazione di una delle stelle nascenti della contestazione Green.
Quanto è bastato perché in pochissimi giorni la protesta iniziasse a dilagare su Facebook, dove ci sono già due gruppi attivi e una fanpage. Sul sito Gordab è stata pubblicata una serie fotomontaggi con l'Ayatollah Ali Khamenei travestito da donna.
Un esempio di politics busting, che è stato replicato anche per altri leader mondiali. Mentre sono centinaia le foto aggregate da Iranian.com sotto il titolo “Be a man”.
Come nel caso di recenti manifestazioni di piazza, anche la campagna di supporto a Tavakoli ha avuto una forte eco anche nella comunità degli iraniani all'estero: a San Francisco, Parigi, Hannover e Amburgo sono stati organizzati diversi sit-in e flash mob per denunciare l'attacco intimidatorio subito da Tavakoli.
Ecco una selezione di alcuni video pubblicati su YouTube:
Il discorso di Tavakoli all'Università di Amir Kabir, prima dell'arresto (7 dicembre 2009)
Il video pro-Tavakoli realizzato da "Where is My Vote"
Flash-mob ad Amburgo
Manifestazione di giovani iraniani a Parigi - "We are all Majid Tavakoli"
Sit-in ad Hannover (Germania)
Slideshow fotografico degli uomini con il velo