Mali, militari e medici italiani riportano la "luce"

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Si chiama "Ridare la luce" la missione umanitaria italiana che si è svolta nella città di Gao, con l'obbiettivo di fornire cure oftalmologiche alla popolazione locale, nonché fornire formazione per il personale medico del posto

Restituire la vista a migliaia di persone e liberare quindi per sempre i tanti bambini sottratti all'infanzia e alla scuola per fare da guida agli adulti ciechi. La missione umanitaria 'Ridare la luce' che si è svolta in Mali è intervenuta direttamente sulla piaga della malattie oculistiche a cominciare dalla cataratta, che nelle zone desertiche del Sahel colpisce inesorabilmente il 70% della popolazione generando una moltitudine di migliaia di non vedenti assistiti per tutta la loro vita da altrettanti bambini-guida.

Vista l'assoluta inadeguatezza dell'unica struttura sanitaria, presente nella regione di Gao, la speranza per queste popolazioni può anche concretizzarsi nella mole imponente e nel rombo assordante di un C-27J Spartan, costruito dall'Alenia Aeronautica e di un C-130j della 46esima brigata aerea, dai quali sono sbarcati i medici e le apparecchiature specialistiche che hanno reso possibile lo svolgimento della missione, frutto della collaborazione tra l'Ong Afmal (Associazione Fatebenefratelli per i Malati Lontani), Aeronautica militare, Alenia Aeronautica (società di Finmeccanica), Esercito, Ministero degli Esteri, Istituto superiore di Sanità, volontari e altre aziende private italiane.

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