Iran, a processo altri oppositori del regime

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Anche un dipendente dell'ambasciata del Regno Unito nel Paese e una studentessa francese tra gli imputati comparsi davanti a un Tribunale di Teheran. Devono rispondere del coinvolgimento nelle proteste seguite alla rielezione di Ahmadinejad

Nuovo processo, davanti ad un Tribunale Rivoluzionario di Teheran, nei confronti di un secondo gruppo di imputati che devono rispondere di vari reati legati alle manifestazioni di protesta dilagate in Iran dopo la rielezione di Ahmadinejad alla Presidenza della Repubblica. Sarebbero oltre cento gli attivisti incriminati. Tra questi, anche un impiegato iraniano dell'ambasciata britannica e una studentessa francese di 24 anni. Sono accusati di aver voluto organizzare una rivoluzione contro il sistema islamico e di aver agito su richiesta di potenze straniere, oltre che di aver usato Internet per danneggiare il regime. Per il primo, Hossein Rassam, un analista politico, la posizione processuale sarebbe molto pesante. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale "Irna", è accusato addirittura di spionaggio. La Gran Bretagna definisce il fatto "inaccettabile". "Deploriamo questi processi, ha detto una portavoce del Foreign Office a Londra, e le cosiddette confessioni dei prigionieri ai quali è stato negato il rispetto dei diritti umani più basilari". La 24enne francesce, Clotilde Reiss, sarebbe responsabile "di aver raccolto informazioni e aver incoraggiato i rivoltosi". E' accusata di avere agito contro la sicurezza nazionale. La sua colpa: aver inviato a un amico iraniano un'email con fotografie effettuate durante una protesta. Intanto alcuni siti internet riferiscono che la polizia ha disperso i familiari delle persone sotto processo che si erano radunati davanti al tribunale.

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