Le autorità di Pechino hanno promesso "punizioni esemplari" ai responsabili delle violenze e hanno imposto nuovamente il coprifuoco a Urumqui, città a maggioranza Han, ma dove vivono anche 254 mila uiguri, turcofoni, di fede musulmana
E' salito a 184 il numero dei morti per gli scontri etnici a Urumqi, capitale dello Xinjiang, nel nord ovest della Cina. Le autorità di Pechino hanno promesso "punizioni esemplari" ai responsabili degli scontri e hanno imposto nuovamente il coprifuoco a Urumqui, città a maggioranza Han, ma dove vivono anche 254 mila uiguri, turcofoni, di fede musulmana. Le violenze sono scoppiate domenica al termine di una manifestazione di uiguri che chiedevano giustizia per due membri della loro etnia uccisi il 25 giugno durante uno scontro davanti a una fabbrica nel sud della Cina con un gruppo di han.