Milano, mancano 10mila tra cuochi e camerieri

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Il dato emerge da un rapporto di Epam-Fipe Milano, l’associazione dei pubblici esercizi milanesi che ha incentrato sul tema lavoro l’assemblea svoltasi martedì pomeriggio in Confcommercio Milano

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Allarme a Milano nel campo della ristorazione. Nel capoluogo lombardo non si riescono a trovare cuochi e camerieri, ma si fa fatica a inserire in organico anche baristi e aiuto cuochi. Ci sarebbero posti di lavoro per oltre 10mila posti di lavoro. Il dato emerge da un rapporto di Epam-Fipe Milano, l’associazione dei pubblici esercizi milanesi che ha incentrato sul tema lavoro l’assemblea svoltasi martedì pomeriggio in Confcommercio Milano. (LE NEWS SUL LAVORO)

La situazione

I ristoratori non spiegano le cause di questa fuga, probabilmente dai turni massacranti e dai salari bassi. A Milano e Città metropolitana - dato 2022 - lavorano nelle attività di pubblico esercizio quasi 90mila persone: in netto calo rispetto al 2019 per i bar (-13,3%), le mense e il catering (-13,7%) ed in leggero calo (-0,6%) per i ristoranti. Cresce solo il personale per la fornitura di pasti preparati. Per quanto riguarda l’orario di lavoro, il 55% dei lavoratori è assunto part time, il 45% a tempo pieno. Gli occupati a tempo pieno sono cresciuti del 5,2% rispetto al 2019, mentre sono in netta decrescita i lavoratori part time (-12,6%). Il saldo complessivo negativo dei lavoratori nei pubblici esercizi a Milano e Città Metropolitana nel confronto 2022-2019 è del 5,5%. Molto importante la componente lavorativa femminile: il 49%. I lavoratori stranieri sono il 32,7%. Quello nei pubblici esercizi a Milano e Città metropolitana è anche un lavoro giovane: oltre il 30% ha meno di 30 anni e il 56% meno di 40.

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