Milano, bagarini dei passaporti: anche Vanoni tra le vittime

Lombardia

Alcuni nomi di celebrità e di personaggi di fantasia venivano usati da un'agenzia di pratiche amministrative del centro cittadino, per fare incetta di slot. Sono 5 gli indagati

 

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Tra i prenotati per ottenere il rinnovo del passaporto, a Milano, c'erano anche Paperino, Messi e perfino Ilona Staller, alias Cicciolina. Nomi ovviamente di fantasia utilizzati, insieme ad alcuni di celebrità vere, come Ornella Vanoni (i cui dati sono stati invece indebitamente utilizzati) per riservare quanti più slot possibili nella super congestionata agenda online dell'Ufficio Passaporti del capoluogo lombardo. Un'indagine interna della Polizia di Stato ha portato alla denuncia di cinque persone: il titolare e alcuni collaboratori di un'agenzia di pratiche amministrative del centro cittadino. Ilreato configurato è "falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri" e turbamento della regolarità di un servizio pubblico.

 

Il sistema di bagarinaggio degli appuntamenti

Le indagini, svolte dalla Polizia Amministrativa e sociale e dal Commissariato Sempione, hanno evidenziato, secondo le accuse, che l'agenzia, una società reale, che si occupa di pratiche, con sede in piazzale Baracca, avrebbe messo in piedi un sistema di “bagarinaggio” tramite il quale riusciva a fare incetta di appuntamenti, occupandoli anche senza avere il cliente, in modo poi di essere pronta a inserire immediatamente una pratica riuscendo ad espletarla davvero in fretta, ovviamente dietro pagamento di una cifra, circa 250 euro (e per un presunto guadagno indebito totale di circa 300mila euro in pochi mesi). Un servizio peraltro svolto alla luce del sole e finito persino su qualche giornale, e che alla fine è venuto all'orecchio anche degli agenti.

 

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La "prenotazione d'urgenza"

In sostanza gli indagati passavano ore online accaparrandosi tutti gli slot liberi usando i dati di clienti di cui erano già venuti in possesso per altre pratiche, e quando non ne avevano a disposizione anche nomi di fantasia, ma solo in una piccola percentuale, meno del 10%. Poi quando appena arrivava il dato reale si collegavano in due contemporaneamente: uno chiudeva la vecchia prenotazione liberando il posto occupato" da ammettiamo 'Pinco Pallino' e un altro "lo rioccupava subito dopo con i dati del cliente pagante". Il sistema peraltro si sovrapponeva alla “prenotazione d'urgenza” già prevista dalle regole attuali, del tutto gratuita, e che si ottiene semplicemente presentando biglietti d'aereo o motivazioni di lavoro che, però, non risparmia file e attese. Molti hanno evidentemente pensato di sbrigare la faccenda pagando.  

Volanti della Polizia in via Muzio Scevola, nel quartiere Appio a Roma, dove una bambina di tre mesi è morta in casa nella notte. Ad avvisare le forze dell'ordine sono stati gli stessi genitori, 5 giugno 2019. ANSA/CLAUDIO PERI

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