Trapper arrestati, il gip conferma la detenzione in carcere per Baby Gang

Lombardia

Zaccaria Mouhib è accusato di detenzione illecita di arma da fuoco. "Ha ammesso la detenzione e spiegato di averla per difesa personale", ha detto il suo avvocato

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Resta in carcere per detenzione illecita di arma da fuoco il trapper Baby Gang, all'anagrafe Zaccaria Mouhib, raggiunto ieri da un'ordinanza per possesso illecito di arma da fuoco,  una Beretta calibro 7,65 di provenienza clandestina, già in carcere per un'inchiesta milanese su vari episodi di violenza. Lo ha deciso oggi il Gip di Monza, durante il processo per direttissima. La pistola è stata trovata e sequestrata a Sesto San Giovanni (Milano), in un appartamento in uso a Mouhib, sotto il cuscino. "Ha ammesso la detenzione e spiegato di averla per difesa personale", ha detto all'ANSA il suo avvocato, Nicolò Vecchioni, "il giudice ha confermato la custodia cautelare".

Simba La Rue davanti al gip per la rissa a Milano

 

Non hanno potuto negare di aver partecipato alla rissa di via Alessio di Tocqueville del 3 luglio in cui sono stati gambizzati due 26enni senegalesi. Il trapper Simba La Rue e il factotum Eliado Tuci sono stati i primi due a comparire per l'interrogatorio davanti al gip di Milano, Guido Salvini, all'indomani dell'arresto con altri 9 giovani del loro grupp. I filmati delle telecamere di sorveglianza della zona di corso Como, al centro delle indagini congiunte di polizia e carabinieri, non lasciano spazio a dubbi sulla loro presenza e il ruolo attivo nella rissa. Nonostante i due abbiano scelto di non rispondere alle domande del giudice, secondo quanto appreso, hanno rilasciato brevi dichiarazioni spontanee. In particolare, hanno smentito di essere stati loro a innescare la rissa e di aver rapinato uno dei due centroafricani, come hanno sostenuto quest'ultimi nelle loro denunce. Simba La Rue, al secolo Mohamed Lamine Saida, con il suo avvocato Niccolò Vecchioni, ha chiesto di passare dalla custodia cautelare in carcere agli arresti domiciliari. Non più nella comunità giovanile Kayros, ma a casa della madre in provincia di Como. Per la difesa le sue condizioni di salute, legate alla gamba gravemente ferita durante l'accoltellamento subito il 16 giugno nell'ambito della faida con il gruppo rivale di Baby Touché, non sarebbero compatibili con il carcere.  

L'ultimo arresto

Oggi pomeriggio i carabinieri di Bergamo, hanno rintracciato all'aeroporto di Malpensa, al ritorno dalle vacanze, l'ultimo soggetto coinvolto nell'agguato al rapper Simba la Rue. Si tratta di un ventenne, S.B, residente del Padovano, amico del noto Baby Touché. Il giovane era in Spagna, a Ibiza, proprio in compagnia di Touché, quando gli altri quattro complici sono stati arrestati con l'accusa di tentato omicidio in concorso. Anche lui, al pari della fidanzata del rapper, vittima dell'agguato, avrebbe avuto il ruolo di 'mandante/istigatore' dell'aggressione.

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