Tentato infanticidio a Casarile, patrigno interrogato in carcere

Lombardia
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L’uomo ha risposto alle domande del gip di Pavia ricostruendo quanto è accaduto sabato nell’appartamento di via Colombo: non riesce a darsi una spiegazione sul perché si sia accanito con tanta furia sulla bambina, fuori pericolo ma ancora ricoverata in gravi condizioni al Papa Giovanni XXIII di Bergamo

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È stato interrogato oggi, nel carcere di Torre del Gallo a Pavia, il muratore di 28 anni accusato del tentato omicidio di una bambina di soli 9 mesi, figlia della sua convivente, avvenuto sabato pomeriggio a Casarile (in provincia di Milano), un Comune del Sud Milanese al confine con la provincia di Pavia.

L’interrogatorio

Il 28enne è stato sentito dal gip di Pavia per l'udienza di convalida del fermo. Il giudice si è riservato di comunicare la propria decisione, che arriverà nelle prossime ore. L’uomo ha risposto alle domande, ricostruendo quanto è accaduto sabato scorso nell'appartamento di via Colombo. L'uomo, che aveva ammesso le sue responsabilità già nel primo interrogatorio di domenica mattina alla caserma dei carabinieri di Pavia, non riesce a darsi una spiegazione sul perché si sia accanito con tanta furia sulla bambina, che è sempre ricoverata in gravi condizioni all'ospedale Papa Giovanni XXIIIdi Bergamo anche se fortunatamente è fuori pericolo. Secondo la versione fornita al gip, l'uomo ha escluso di aver colpito la bimba con calci e pugni ma di averla scossa per cercare di farla smettere di piangere.

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