Sono ritenute coinvolte in una serie di rapine e furti di orologi di valore, auto e materiale elettronico commessi tra agosto e dicembre 2021
La polizia a Milano ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare a carico di cinque persone, ritenute coinvolte in una serie di rapine e furti di orologi di valore, auto e materiale elettronico commessi tra agosto e dicembre 2021.
Gli arrestati
È stato il tatuaggio di uno di loro sulla gamba, immortalato da una delle telecamere di sorveglianza recuperate dagli investigatori durante gli accertamenti, a incastrare il gruppo di rapinatori arrestato dalla polizia a Milano. I.F. (43 anni) è stato il primo a essere individuato dagli agenti della Squadra mobile, un tassello fondamentale per risalire ai suoi complici. In manette anche il 49enne C.D.A., il 30enne D.D., il 39enne R.N. (unico ai domiciliari e legato a un altro filone dell'indagine relativo ai furti a bordo di auto commessi assieme al 43enne: in un caso specifico, i due avrebbero portato via borse con computer e altri oggetti tecnologici da una vettura parcheggiata in zona San Siro) e il pregiudicato siciliano F.B. (51), quest'ultimo ritenuto il personaggio più carismatico.
Gli episodi contestati
Nell'ordinanza di custodia cautelare si legge che il primo colpo contestato è avvenuto a fine agosto 2021all'interno del ristorante 'Casa Lucia' in via Ravizza, nel quartiere milanese Wagner. Il 43enne. e il 49enne hanno fatto irruzione nel locale col volto coperto e, armati di pistola, senza esitazione si sono diretti verso il tavolo di un 71enne che stava mangiando con la famiglia e al quale hanno portato via un orologio Tudor da circa 8mila euro. L'ipotesi è che i due lo abbiano confuso con un altro orologio simile ma molto più costoso. Il secondo episodio è di fine settembre 2021: stavolta la vittima è un 40enne rappresentante di orologi, aggredito con la pistola all'esterno di una gioielleria in via Lazzaro Papi. Secondo le indagini il 43enne, assieme a un complice rimasto sconosciuto, ha portato via un Rolex da 17mila euro e un borsello Louis Vuitton da almeno 3mila. Il terzo episodio è di fine settembre 2021, quando il 43enne e il 30enne avvicinano un pakistano di 28 anni fingendosi carabinieri. Gli intimano di consegnare fantomatica refurtiva e gli prendono lo zaino contenente materiale elettronico e cellulare. La loro sfortuna è stata che la vittima era al telefono con un amico e aveva installato una app che registra tutte le chiamate. Così, mentre scappavano col cellulare ancora acceso, hanno consegnato a loro insaputa una registrazione ambientale ai poliziotti. "Metti a posto il distintivo", e "prendi il ferro" (la pistola, ndr) sono alcune delle frasi rimaste in memoria che hanno consentito di ricostruire il loro percorso e individuare altri complici.