Alessia Pifferi, richiesta perizia psichiatrica respinta per la morte di Diana

Lombardia

Respinta la seconda istanza dei legali della donna, con la quale chiedevano di poter far entrare in carcere un docente per redigere una consulenza neuroscientifica

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E' stata respinta dal gip anche la seconda istanza, presentata dalla difesa di Alessia Pifferi, la donna arrestata a fine luglio scorso per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, con la quale i legali chiedevano di far entrare in carcere uno dei docenti da loro scelti per redigere una consulenza neuroscientifica.

Le motivazioni del gip

Il gip nel respingere la richiesta, avanzata dagli avvocati difensivi, ha valutato che la stessa non si possa introdurre nel procedimento, senza il contradditorio tra le parti, una consulenza basata su analisi neuroscientifiche. Consulenza che, a detta della stessa difesa, non riguarderebbe valutazioni sulla capacità di intendere e di volere della donna al momento del fatto, ma punterebbe a sondare il cosiddetto 'elemento soggettivo del reato', ossia il tipo di dolo o eventualmente di colpa (ipotesi meno grave) nei comportamenti avuti.

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