Omicidio nel Cremasco, 78enne: eravamo amici e mi rubò 400mila euro, mi sono tolto un peso
LombardiaL’uomo accusato di aver ucciso mercoledì scorso con una fucilata al petto Fausto Gozzini, titolare di una ditta, ha confessato questa mattina davanti al gip durante l’interrogatorio di garanzia. L’avvocato: “Si rende perfettamente conto di quello che ha fatto”
"Eravamo amici da una vita e lui mi ha rubato 400mila euro in contanti. Mi sono tolto un peso": ha confessato collegato dal carcere di Cremona (dov'è detenuto da tre giorni) questa mattina al gip Elisa Mombelli durante l'interrogatorio di garanzia, Domenico Gottardelli, il 78enne bergamasco di Covo (idraulico in pensione) accusato di omicidio premeditato, detenzione e porto abusivo d'arma per aver ucciso mercoledì scorso con una fucilata al petto Fausto Gozzini, anche lui bergamasco, titolare della ditta Classe A Energy a Casale Cremasco, dove è avvenuto l'omicidio.
La confessione
"Perchè l'ho ucciso? Perchè volevo farlo - ha confessato l'uomo -. In tutti questi anni ho pensato solo a come fare del male a quell'uomo, che era un mio amico e invece mi ha rubato un sacco di soldi, 400mila euro. Adesso, mi sono tolto un peso". Teneva quel denaro in una scatola in garage, l'anziano. E sempre stando alla confessione, sarebbe sparito circa cinque anni fa. "L'avevo accumulato con alcune compravendite immobiliari e ho subito sospettato della mia domestica e di Gozzini - ha spiegato ancora l'assassino, difeso dall'avvocato Santo Maugeri -. Erano amanti e per i loro rapporti clandestini io prestavo la mia casa. Solo la mia domestica aveva le chiavi di quel garage e Gozzini sapeva che avevo quei soldi e dove li tenevo. Glielo avevo rivelato perché mi fidavo di lui". "La mia era una fissazione, ci ho pensato giorno e notte. Ora finalmente dormo tranquillo", si è lasciato andare nell'interrogatorio.
Gip: "Ha agito con freddezza e lucida determinazione"
"Gottardelli, ritenendo di essere stato derubato da colui che ha definito un amico di vecchia data, si è vendicato per un torto che riteneva di aver subito, senza aver mai affrontato civilmente la questione con lo stesso, come era legittimo attendersi in ragione del rapporto di amicizia - scrive il gip nell'ordinanza cautelare - E lo ha fatto con sconcertante freddezza e lucida determinazione".
Avvocato: “Il mio cliente si rende conto di cos’ha fatto”
"Il mio cliente si rende perfettamente conto di quello che ha fatto - ha spiegato il suo l'avvocato, Santo Maugeri - ma è tranquillo perché mi ha spiegato che è come si fosse finalmente liberato di un macigno".
La ricostruzione della vicenda
Il "peso" che ha spinto l'anziano ad imbracciare il fucile da caccia calibro 12, detenuto illegalmente dopo averlo preso dal marito della sua ex compagna, che prima di morire glielo aveva affidato. Lo ha caricato con due cartucce e ha telefonato a Gozzini chiedendogli se fosse in azienda e se poteva passare a trovarlo. Poi è salito sulla sua Citroen 2 Cavalli e da Covo ha raggiunto Casale Cremasco. Parcheggiata l'auto nel cortile della Classe A Energy, si è diretto tranquillo verso l'ufficio di Gozzini con la doppietta calibro 12 da caccia nella mano destra, è entrato, ha estratto l'arma dal fodero ed è partito il primo colpo accidentale, sul pavimento. Il secondo è stato fatale: il 78enne ha preso la mira e ha sparato a bruciapelo. Senza dire una parola.