Determinanti per le indagini sono state le telecamere fuori dalla casa della vittima e il racconto del fratello
La procura di Brescia ha disposto un fermo, un uomo di 53 anni, per l'omicidio del 40enne kosovaro trovato carbonizzato nel bagagliaio di un'auto a Cologne nel Bresciano. Si tratta di un uomo residente a Palazzolo, nell'Ovest Bresciano. La svolta è avvenuta nel pomeriggio di ieri dopo tre giorni di indagini serrate. La vittima era sotto indagine da parte della Direzione distrettuale antimafia di Brescia per un'inchiesta sul traffico di droga e sarebbe dovuto finire a processo per aver tentato di dare fuoco alla villa di un manager.
Le indagini
Il delitto, per come ricostruito nelle immediate ore successive dalle forze dell'ordine, sarebbe maturato nell'ambito di dissidi di natura economica tra l'omicida (debitore) e la vittima (creditore) nell'ambito dello spaccio di droga. L'assassino doveva restituire 30mila euro al 40enne. Un prestito - non per questioni di droga come sembrava inizialmente - con tassi ritenuti da usura. Un prestito che l'uomo non è più riuscito a saldare e dopo un litigio il bresciano ha organizzato l'omicidio. Determinanti per le indagini sono state le telecamere fuori dalla casa della vittima e il racconto del fratello.
Il fermato nega le accuse
Ma, l'uomo di 53 anni nega le accuse, come ha confermato il suo legale: "Il mio assistito nega di avere ammazzato una persona così come di avere un'arma clandestina". Secondo la ricostruzione degli inquirenti l'omicidio sarebbe avvenuto lunedì all'interno dell' officina del 53enne. Nelle prossime ore sarà fissato l'interrogatorio di convalida del fermo.