Milano, caso bimba abbandonata e morta in casa: a settembre udienza per perizia su biberon

Lombardia

Verrano nominati i periti e conferito l'incarico, con la formula dell'incidente probatorio, per gli "accertamenti tecnici di natura biologica e chimico-forense" sul materiale sequestrato nel caso della 37enne che ha abbandonato la figlia di quasi un anno e mezzo sei giorni in casa da sola, lasciandola morire di stenti

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Fissata per il prossimo 28 settembre l'udienza davanti al gip di Milano, Fabrizio Filice, per nominare i periti e conferire l'incarico, con la formula dell'incidente probatorio, per gli "accertamenti tecnici di natura biologica e chimico-forense" sul materiale sequestrato, tra cui un biberon, nel caso di Alessia Pifferi, la 37enne accusata dell'omicidio volontario aggravato della figlia Diana di quasi un anno e mezzo, abbandonata da sola in casa per sei giorni e morta di stenti. La donna è in carcere dal 21 luglio.

La perizia

Da quanto si è appreso, la perizia riguarderà il contenuto del biberon trovato vicino alla culla, per verificare la presenza o meno di un tranquillante nel latte, sul beccuccio del biberon stesso, sulla boccetta di En (ossia benzodiazepine) trovato in casa e su altro materiale sequestrato nell'abitazione. Gli accertamenti irripetibili, con la formula dell'incidente probatorio per 'cristallizzare' le prove in vista del processo, sono stati disposti dal giudice accogliendo l'istanza dei legali della donna, gli avvocati Solange Marchignoli e Luca D'Auria. Gli accertamenti irripetibili avrebbero dovuto tenersi a fine luglio, ma la difesa ha chiesto che fossero effettuati con perizia in incidente probatorio e l'istanza è stata accolta. Il 26 luglio era stata eseguita l'autopsia sul cadavere della piccola. I consulenti medico legali del pm Francesco De Tommasi si sono presi 60 giorni di tempo per depositare la loro relazione. Hanno evidenziato, infatti, la necessità di altre analisi per individuare la causa esatta della morte di Diana, che, stando agli atti noti dell'indagine, è deceduta "per stenti", di fame e sete. Erano già stati esclusi "segni di possibili traumi violenti".

Le indagini

Inoltre, si cerca di capire anche quando è avvenuta esattamente la morte: sembra prima delle 24 ore antecedenti al ritrovamento del corpo. La Procura di Milano, dato il quadro probatorio solido, potrebbe chiedere nei prossimi mesi il processo con rito immediato per omicidio volontario pluriaggravato (si salta l'udienza preliminare). Accuse per cui la donna rischia fino all'ergastolo. Mentre la difesa punta su una consulenza "neuroscientifica e psichiatrica" sulla donna per andare a verificare eventuali vizi di mente. Gli inquirenti ipotizzano anche che la donna abbia fatto assumere alla figlia benzodiazepine per stordirla ed evitare che piangesse. Da qui la necessità degli accertamenti anche con la perizia che prenderà il via verosimilmente ad ottobre. Alessia Pifferi a verbale ha sempre negato di aver dato tranquillanti alla bimba.

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