Fuori pericolo bimbo ferito da proiettile. Guardia giurata: Mi assumo responsabilità

Lombardia

Già in giornata il bambino, che nella notte tra lunedì e martedì è stato operato, potrebbe lasciare la terapia intensiva. La guardia giurata di 46 anni che ha sparato è indagata a piede libero per lesioni gravissime assieme ad altre due persone. "Massima determinazione ad assumersi tutte le sue responsabilità", riferisce la legale

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I medici dell'ospedale Papa Giovanni di Bergamo hanno dichiarato fuori pericolo il bimbo di due anni colpito da un proiettile vagante nella serata di Ferragosto a Cortefranca, nel Bresciano. Già in giornata il bambino, che nella notte tra lunedì e martedì è stato operato, potrebbe lasciare la terapia intensiva.

La guardia giurata: "Mi assumo responsabilità"

"Il suo unico pensiero è per il bambino e per la famiglia del piccolo": è quanto riporta la legale difensore della guardia giurata di 46 anni che avrebbe esploso il colpo. "È addolorato per quanto accaduto", riferisce. "Ha spiegato agli inquirenti quello che è accaduto e ha la massima determinazione ad assumersi tutte le sue responsabilità - assicura l'avvocato -. Non pensa a se stesso o ad altro se non alle condizioni del piccolo".

Le indagini sul ferimento del bimbo

Proseguono le indagini dei carabinieri su quanto accaduto. La guardia giurata di 46 anni che ha sparato è indagata a piede libero per lesioni gravissime. Indagate anche le due persone che erano con lui e che a turno avrebbero sparato. Devono rispondere di danneggiamenti, esplosioni pericolose e porto abusivo di armi.

Al 46enne sono state sequestrate le armi, tra cui un fucile compatibile con i 14 bossoli calibro 12 che i militari hanno trovato in un canale che scorre lungo via Gallo a Corte Franca, dove gli inquirenti sono tornati con la Scientifica per nuovi sopralluoghi. Una via da ieri senza nome, da quando gli inquirenti hanno sequestrato il cartello stradale con la scritta appunto "via Gallo", che aveva almeno undici segni di proiettili. L'uomo, dipendente di una società di sicurezza, potrebbe essere sospeso dal lavoro in attesa di ulteriori accertamenti. A partire dalla perizia balistica necessaria per ricostruire la traiettoria del proiettile che ha raggiunto il bambino in pieno petto. E poi gli inquirenti devono ancora stabilire chi effettivamente dei tre adulti abbia esploso il colpo che ha ferito il bambino.

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