Martiri piazzale Loreto, figlio vittima: "No a eredi del fascismo a Palazzo Chigi"

Lombardia

"Inorridisco pensando che 100 anni dopo la marcia su Roma gli eredi del fascismo possono prendersi Palazzo Chigi e mettere mano alla Costituzione", ha detto Sergio Fogagnolo, figlio di Umberto, uno dei partigiani assassinati dai nazifascisti il 10 agosto del 1944. Il presidente di Anpi Milano, Roberto Cenati, ha commentato le sue parole sottolineando che "sono considerazioni che non c'entrano nulla con la commemorazione"

ascolta articolo

"Il 25 settembre quando voteremo inorridisco pensando che 100 anni dopo la marcia su Roma gli eredi del fascismo possono prendersi Palazzo Chigi e mettere mano alla Costituzione". Lo ha detto Sergio Fogagnolo, figlio di Umberto, uno dei partigiani assassinati dai nazifascisti in piazzale Loreto il 10 agosto del 1944, durante la cerimonia in ricordo dell'eccidio. Nel suo intervento, Fogagnolo ha anche definito il leader della Lega, Matteo Salvini, "ministro dell'Interno con vocazione totalitaria". Il presidente di Anpi Milano, Roberto Cenati, ha commentato le parole di Fogagnolo sottolineando che "sono considerazioni che non c'entrano nulla con la commemorazione".

Cerimonia ufficiale in memoria dei martiri di piazzale Loreto - ©Ansa

La commemorazione

A 78 anni dalla strage Milano ha ricordato i martiri di piazzale Loreto. Come ogni anno la città ha commemoratole vittime dell'eccidio nel corso di una cerimonia davanti al monumento a loro dedicato, in piazzale Loreto, dove furono fucilati. "Non fu un'esecuzione ma una carneficina - ha ricordato il presidente di Anpi Milano, Roberto Cenati -. Un eccidio che Milano non ha mai dimenticato". Cenati ha ricordato l'importanza di contrastare il "riemergere di nazionalismi e movimenti neo fascisti" così come la "preoccupante deriva anti xenofoba e antisemita. Da anni chiediamo che le organizzazioni che si richiamo al fascismo vengano sciolte, perché le leggi ci sono ma serve la volontà di applicarle. Così come ci auguriamo condanne esemplari per chi è stato protagonista di episodi di aperta apologia di fascismo". Nonostante il caldo sono tanti i cittadini che hanno partecipato alla commemorazione, tra loro anche Antonio Pizzinato, politico ed ex segretario della Cgil. "Bisogna essere incisivi nel ribadire che il nostro paese è democratico e basato sulla Costituzione - ha ricordato la vice sindaca di Milano, Anna Scavuzzo -. Chi serve il paese lo deve fare nello spirito costituzionale e noi oggi diamo un segnale di continua vigilanza sui valori della Costituzione". Per la Regione Lombardia ha partecipato alla cerimonia l'assessore allo Sviluppo della Città metropolitana, Stefano Bolognini, che ha sottolineato come "oggi a 78 anni dall'eccidio coltivare la memoria è fondamentale, come ci ammonisce sempre la senatrice a vita Liliana Segre".

L'intervento di Fogagnolo

Nel suo lungo discorso, Sergio Fogagnolo, ha ricordato come "dal 25 aprile 1945 questo paese non ha saputo fare in conti col passato e assumersi le responsabilità dell'eredità fascista e dei suoi crimini. Anche oggi quando si cerca di aprire questo capitolo nei programmi scolastici o nelle commemorazioni pubbliche c'è il solito benpensante cerchiobottista che, 'son cose vecchie perché rivangarle?'". Fogagnolo ha poi ripercorso gli episodi, fino a quelli più recenti, dove è stata oltraggiata la memoria dell' antifascismo. Come alla vigilia del 25 aprile 2019 quando "un gruppo di tifosi della Lazio rese omaggio a Mussolini" in piazzale Loreto a pochi passi dal monumento dedicato ai martiri. Fino all'ultimo vandalismo di un mese fa alla Loggia dei Mercanti, monumento simbolo della Resistenza a Milano. Ora all'ipotesi di chiusura sono contrari i consiglieri comunali della maggioranza. "Che i Dem studino l'ambiente sociale e commerciale del luogo sacro alla memoria milanese e avanzino in fretta soluzioni adeguate alle loro ambizioni e a quelle altrui", ha concluso augurandosi che anche la sovrintendenza "possa dare il suo contributo costruttivo".

Cenati (Anpi): "Scopo era ricordare l'eccidio, ogni altra considerazione non c'entrava"

"La cerimonia di questa mattina aveva unicamente, come ogni anno, lo scopo di ricordare l'eccidio nazifascista dei 15 Martiri di piazzale Loreto che, con il loro sacrificio, hanno ridato a tutti noi la libertà di pensiero, di parola, di opinione, al di là delle proprie convinzioni e credo politici", ha spiegato Cenati, precisando che "ogni altra considerazione non c'entrava niente con la cerimonia istituzionale promossa dal Comitato permanente Antifascista".

Milano: I più letti