Milano, arrestato per corruzione ex manager Fiera Massimo Hallecker

Lombardia

Per l'accusa Hallecker, ai domiciliari, in qualità di senior buyer nell'ufficio acquisti avrebbe percepito tangenti su tre appalti

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E' stato arrestato e messo ai domiciliari oggi l'ex manager della Fiera di Milano Massimo Hallecker, in un'inchiesta per corruzione coordinata dal pm di Milano Paolo Storari e dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della guardia di finanza. Secondo il provvedimento del gip Domenico Santoro, Hallecker in qualità di senior buyer nell'ufficio acquisti di Fiera avrebbe percepito tangenti su tre appalti per servizi legati a magazzino, impianti elettrici e manutenzione edili per un valore di 16,5 milioni di euro. Ci sono altri 10 indagati e sono in corso perquisizioni. I fatti contestati vanno dal marzo del 2020 a quest'anno. Fiera Milano, da cui è partita la denuncia, ha fornito la sua costante collaborazione durante le indagini.

Le accuse

Per 'pilotare' due appalti - uno per la manutenzione e conduzione edile, impiantistica ed assistenza alle manifestazioni dei quartieri di Rho e Milano e l'altro per l'installazione e realizzazione di impianti elettrici per stand preallestiti e per aree servizi e aree speciali all'interno di Fieramilano, Fieramilanocity e Centro congressi Mi Co - secondo l'accusa Hallecker avrebbe ricevuto 20 mila e 810 euro dall'imprenditore G. D. V., gestore di Eletric srl a sua volta indagato.

Per il terzo appalto, del valore di oltre 8 milioni, l'ex manager avrebbe favorito l'impresa Fabbro Logistics Management & Services spa (indagati i tre titolari) per la gestione dei servizi logistici per il magazzino di Lainate di Nolostand, la controllata di Fiera. In cambio avrebbe ricevuto una somma di denaro non ancora quantificata, l'affidamento di una commessa e la promessa sia di partecipare a un importante progetto edile da 25 milioni sia di concludere una trattativa di vendita di prodotti di pulizia e sanificazione a favore di aziende in cui lo stesso ex buyer aveva interessi o quote societarie.

Le tangenti

Nel provvedimento del gip è riportato il verbale dell'imprenditore G. D. V. il quale ha ammesso di aver pagato circa 20 mila euro tramite due bonifici bancari versati da due prestanome e riportanti causali fittizie quali 'acquisto Rolex' e 'acquisto vostri mobili usati'. L'uomo ha raccontato di aver conosciuto l'ex manager di Fiera quando era responsabile dell'ufficio acquisti del gruppo Percassi nel 2016. Alla fine di quell'anno "in ossequio ad una prassi - ha affermato lo scorso marzo -, che spesso accade nelle imprese private, ho fatto dei lavori a casa di Hallecker. Non ho guadagnato nulla, gli ho solo fatto pagare il costo vivo dei lavori" facendogli risparmiare 7 mila e 500 euro. Quando poi, nel 2018, il buyer è andato in Fiera "mi ha chiamato chiedendomi se ero interessato ad entrare nell'elenco dei fornitori di Fiera e io gli ho risposto in senso affermativo". All'inizio del 2020 durante un pranzo "gli chiesi se doveva fare altri lavori, proponendo una soluzione analoga a quella del 2016. (...) Hallecker mi fece capire che non gradiva questa soluzione e preferiva il denaro e ciò sarebbe stato il corrispettivo per avermi fatto entrare in Fiera con tutto ciò che poi comportava in termini di possibilità di aggiudicazione di appalti. Io gli ho proposto di dare la somma di 20 mila euro e lui mi disse che andava bene". 

Le intercettazioni

"Mimmo stappa e preparati a lavorare duro", scriveva su WhatsApp il 2 dicembre 2020 Massimo Hallecker a D. S., tra gli indagati, in merito all'appalto da circa 8 milioni per la gestione dei servizi logistici del magazzino di Lainate. Gara che sarebbe stata pilotata da Hallecker e affidata a Fabbro L M spa la quale 'obbligatoriamente' avrebbe dato in subappalto i lavori per quasi l'intero ammontare del loro valore alla Idea Servizi srl, società di D. S., persona "in stretti rapporti personali e societari" con lo stesso Hallecker. 

"Io sono in Fiera, ma sono dappertutto", diceva ancora Hallecker nell'aprile 2021 al telefono con un imprenditore, che lo ringraziava per averlo "tenuto in piedi l'anno scorso (durante l'emergenza Covid, ndr) ... per quel lavoro lì della Fiera". Come si legge nell'ordinanza del gip Domenico Santoro, secondo cui ci sono "alcuni elementi indiziari" ancora da approfondire come la relazione "opaca" con l'imprenditore 'aiutato' dall'ex manager, il passaggio della intercettazione "lascia, poi, pensare all'esistenza di un sistema corruttivo più ampio, di cui Hallecker non sembra essere il solo protagonista". Un sistema che sarebbe regolato da "una sorta di prassi costante, che pare ergersi quasi a regola" in base alla quale "l'affidamento di un qualche appalto fra quelli gestiti da Fiera Milano spa dovesse avere quale prezzo, un ammontare corrispondente al 5% dell'importo". 

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