Ruby Ter, legale gemelle Ferrera: "Prove sono inutilizzabili"

Lombardia

Facendo leva sull'ordinanza dei giudici di novembre, nella quale il Tribunale diceva che le giovani dovevano essere sentite nei processi già da indagate e non da testi 'semplici', il legale ha parlato di prove assunte violando il "diritto di difesa": dovevano essere indagate da maggio 2012 e andava chiesta la proroga indagini

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Tutte le prove acquisite per il caso Ruby ter devono essere dichiarate "inutilizzabili ai fini della decisione". Lo ha affermato Alberto Pirro, legale che assiste le gemelle Marianna e Manuela Ferrera, nel dibattimento del processo Ruby Ter che vede 29 imputati, tra cui Silvio Berlusconi.

La posizione della difesa delle gemelle Ferrera

Facendo leva un'ordinanza dei giudici emessa a novembre, il legale delle gemelle Ferrera ha parlato di prove assunte violando il "diritto di difesa": dovevano essere indagate da maggio 2012 e andava chiesta la proroga indagini. I giudici della settima sezione penale (presidente del collegio Marco Tremolada) a novembre hanno emesso un'ordinanza con cui hanno dichiarato "inutilizzabili" le deposizioni rese da una ventina di ragazze (ora imputate) nei due processi sul caso Ruby, perché già all'epoca, secondo il collegio, dovevano essere indagate per corruzione in atti giudiziari ed essere sentite con l'assistenza di legali. "Contrariamente a quanto sostenuto dai pm - ha spiegato Pirro nella sua arringa - questa ordinanza è da tenere in considerazione non solo per gli effetti sulle dichiarazioni, ma anche sulle prove acquisite, acquisite in violazione del diritto di difesa e da ritenere inutilizzabili". E ciò in ragione "della retrodatazione della notizia criminis" alla primavera del 2012, quando, per il Tribunale, in sostanza le giovani andavano già iscritte nel registro degli indagati, prima di essere sentite nei processi. Già nel "maggio 2012", ha spiegato il difensore. E dunque tutte le prove poi acquisite nell'inchiesta, "tra il 2014 e il 2016", sono state "assunte senza una proroga delle indagini", quella prevista da richiedere ogni 6 mesi, e violando il diritto di difesa.

Chiesta l'assoluzione "perché il fatto non sussiste"

Inoltre l'avvocato, così come altre difese delle ragazze (tra cui quella di Raissa Skorkina), ha chiesto l'assoluzione "perché il fatto non sussiste" sia per la falsa testimonianza che per l'accusa di corruzione in atti giudiziari. Berlusconi, ha spiegato l'avvocato Pirro, ha "come abitudine di vita l'attività solidaristica e da lui ci sono stati plurimi atti di liberalità a soggetti meritevoli di aiuto economico e tra loro vanno e devono essere comprese anche le gemelle Ferrera". Quei soldi, ricevute da loro come dalle altre, servivano a risarcire il "danno esistenziale patito per l'effetto stigmatizzante, da Lettera Scarlatta, prodotto dal caso Ruby".

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