Sesto San Giovanni, chi è il 19enne che ha ucciso il padre

Lombardia

Il giovane era da anni in cura per problemi psichiatrici che gli erano stati diagnosticati già da bambino

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"Ho ucciso mio padre, venite". Alle 9 Gianluca Loprete ha avuto un momento di lucidità e si è accorto di quello che aveva fatto. Prima, probabilmente per alcune ore, è rimasto in casa con il cadavere di suo padre di fianco. Ucciso con un coltello e poi fatto a pezzi. Il corpo è stato trovato ieri in un appartamento a Sesto San Giovanni dove il ragazzo ha ucciso il genitore Antonio Loprete, 57 anni, e poi ne ha sezionato il cadavere. È probabile che l'uomo sia stato ucciso di notte, forse già sabato pomeriggio.

Chi è Gianluca Loprete

A quanto emerso padre e figlio vivevano insieme, mentre la ex moglie e mamma del 19enne è stata informata diverse ore dopo, perché inizialmente irrintracciabile. Il movente potrebbe emergere tra le difficoltà personali del ragazzo, da diversi anni in cura presso il Cps per problemi psichiatrici, oppure per ruggini improvvise tra padre e figlio, covate da tempo e mai espresse apertamente. Nel palazzo i condomini lo descrivono come un "ragazzo difficile, con qualche problema". Il comportamento di Gianluca però, aveva in realtà creato qualche malcontento nel palazzo, tanto che durante il lockdown era stato segnalato per aver organizzato feste nonostante i divieti imposti per la pandemia.

I problemi psichiatrici e il trasferimento dalla madre

Gianluca Loprete era da anni in cura per problemi psichiatrici che gli erano stati diagnosticati già da bambino. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, l’ultimo accesso al Cps di Sesto San Giovanni risale a marzo. Pare che non abbia mai avuto comportamenti violenti in passato né gli inquirenti hanno registrato interventi nella palazzina negli ultimi tempi. Nella storia del ragazzo, come raccontano i vicini agli investigatori, c’è però anche la droga, in particolare le canne. Per un periodo il giovane ha deciso di lasciare per qualche tempo Sesto e trasferirsi dalla mamma, di origini ecuadoriane, che vive tra Austria e Alto Adige. Poi il ritorno, ma il ragazzo non andava più a scuola, anche se pare che si fosse messo a frequentare un corso serale. Gli investigatori dovranno ora verificare modi e tempi del suo percorso di cure per capire se la tragedia poteva essere evitata.

 

L'arresto

Ieri quando ha aperto la porta ai carabinieri, sconvolto e sporco di sangue, il 19enne aveva ancora il coltello in mano. Per diversi minuti si è aggirato per l'appartamento in silenzio, dopo aver indicato ai militari e ai soccorritori del 118 la stanza da letto del padre. Quando loro sono entrati nella camera, è stato evidente che per il 57enne non ci fosse più nulla da fare. Il corpo era stato flagellato di colpi e tagli, inferti con più di un'arma. I carabinieri del SiS di Milano e della Compagnia di Legnano hanno portato il giovane in caserma. Lì il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere agli inquirenti ed è stato arrestato per omicidio volontario aggravato e per il vilipendio di cadavere. Ora si trova nel carcere di Monza.

Chi era il padre

Il padre del ragazzo era laureato con il massimo dei voti all'università Bocconi ed era stato dirigente di banca alla Bpm. A quanto si è appreso, aveva avuto una vita ordinaria con moglie e figlio fino alla separazione, ma ora era in difficoltà per le condizioni del figlio. I vicini hanno parlato di "una forte depressione" che lo aveva condizionato negli ultimi tempi. Dopo l'omicidio l'appartamento, ora sequestrato, è stato trovato in pessime condizioni, come se né il padre né il figlio avessero molta cura del luogo dove vivevano.

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