Omicidio a Grumello del Monte, l'arrestato è l'ex della figlia 21enne dell'imprenditore

Lombardia
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Il giovane era stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto all'alba di oggi. Si tratta di un uomo che fino a poco tempo fa aveva una relazione con un familiare della vittima. Recuperata anche l'arma del delitto, un martello, in una zona boschiva di Castelli Calepio, sulle sponde del fiume Oglio. Martedì sarà eseguita l'autopsia sul cadavere

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L.E.M., il ragazzo di 22 anni che all'alba di oggi i carabinieri di Bergamo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto con l'accusa dell'omicidio di Anselmo Campa, imprenditore di 56 anni trovato senza vita a Grumello del Monte (in provincia di Bergamo) lo scorso 19 aprile, ha confessato il delitto. Si tratta dell'ex fidanzato della figlia maggiore 21enne della vittima: da qualche tempo, però, la loro relazione si era interrotta. È stata così esclusa dunque l'ipotesi, inizialmente avanzata dagli inquirenti, che Campa fosse stato ucciso durante un furto. Martedì intanto sarà eseguita l'autopsia sul cadavere.

La confessione

Secondo quanto diffuso dai Carabinieri le indagini, esclusa la pista del furto degenerato perché in casa di Campa non mancava nulla, si erano da subito indirizzate verso il 22enne, che abita a Grumello, è nato in Italia da genitori marocchini, si era diplomato in un istituto tecnico di Sarnico e lavorava in una ditta del Bresciano. Sentito per molte ore, il giovane si è sempre più contraddetto rispetto ai suoi spostamenti di quel giorno, aspetto che ha portato i militari, coordinati dal magistrato incaricato delle indagini, a eseguire una perquisizione. Il 22enne è così crollato, confessando l'omicidio.

Le indagini

Il fermato ha accompagnato gli investigatori in una zona boschiva di Castelli Calepio, sulle sponde del fiume Oglio, dove aveva nascosto l'arma del delitto, un martello (posto sotto sequestro e che sarà analizzato dalla scientifica dei carabinieri), e i vestiti utilizzati quella sera, che presentavano ancora evidenti tracce di sangue. Sul suo luogo di lavoro sono stati rinvenuti il portafogli e il mazzo di chiavi dell'abitazione della vittima, oltre ai pantaloni utilizzati per la fuga dopo il delitto.

Le ipotesi sui motivi del delitto

Gli inquirenti non hanno ancora chiarito le motivazioni dell'aggressione sfociata, presumibilmente la sera precedente a quella del ritrovamento, nell'omicidio. Tra i motivi che avrebbero spinto il 22enne ci sarebbe anche un'auto, una Renault Clio, che Anselmo Campa aveva comprato e dato in uso alla figlia 21enne e al giovane quando quest'ultimo era fidanzato con la ragazza. Un'automobile comunque sempre rimasta intestata all'imprenditore e della quale avrebbe chiesto più volte conto dopo che L.E.M. si era lasciato con la fidanzata, che da tre mesi si trova tra l'altro in Egitto per lavorare come animatrice. La vettura - che Campa aveva già trovato da vendere a un conoscente - e altri screzi potrebbero rappresentare il movente del delitto: situazioni di tensione che avrebbero alimentato l'astio tra i due uomini, che pare già in passato avessero discusso su questi argomenti. I due ex fidanzati pare fossero rimasti in buoni rapporti anche dopo essersi lasciati.

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