Covid Bergamo, sindaco Gori: mancano medici dopo 2 anni di pandemia

Lombardia

La riforma sanitaria appena approvata dalla Regione Lombardia "va nella direzione giusta", commenta il primo cittadino, tuttavia "il rischio principale è che ci si concentri sulla dimensione immobiliare"

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A pochi giorni dal 18 marzo, seconda giornata nazionale dedicata alle vittime della pandemia, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, prima grande città colpita dall'emergenza sanitaria, traccia un bilancio e lancia l'allarme: "Oggi abbiamo, ancor più che due anni fa, un deficit di personale medico impressionante". Intervistato da La Stampa, precisa che si tratta soprattutto di medici di medicina generale. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI IN ITALIA E NEL MONDO - I DATI DEI VACCINI IN ITALIA)

La riforma sanitaria

La riforma sanitaria appena approvata dalla Regione Lombardia "va nella direzione giusta", commenta il primo cittadino, tuttavia "il rischio principale è che ci si concentri sulla dimensione immobiliare, e cioè si realizzino grazie alle risorse del Pnrr tante Case di comunità, ma che non sia altrettanto sviluppata la componente umana e professionale che deve riempire questi luoghi", spiega.

"Serve cautela"

Per quanto riguarda l'andamento dei casi positivi "le notizie delle ultime ore dicono che non siamo del tutto liberi dal contagio e che i numeri stanno tornando a salire", afferma Gori, e dunque "la cautela", dice, "non va del tutto dismessa". E' "opportuno posticipare il segnale del 'via le mascherine' perché mi sembra che ce ne sia ancora bisogno", conclude il sindaco.

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