In seguito alla condanna definitiva a nove anni di reclusione, l'ufficio esecuzioni della Procura formulerà la richiesta di estradizione con un contestuale mandato d'arresto internazionale
Pronto il mandato d'arresto per Robinho, l'ex attaccante del Milan condannato a 9 anni di reclusione, insieme a un suo amico, per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza albanese di 23 anni in un locale del capoluogo lombardo. In seguito alla condanna definitiva del 19 gennaio, relativa all'inchiesta del pm Stefano Ammendola, l'ufficio esecuzioni della Procura formulerà infatti la richiesta di estradizione con un contestuale mandato d'arresto internazionale. È improbabile che Robinho venga estradato in Italia, perché la Costituzione federale brasiliana non consente la consegna dei propri cittadini a Stati esteri, ma il provvedimento d'arresto internazionale potrebbe essere eseguito qualora lui decidesse di uscire dal Brasile e venisse rintracciato in un altro Paese.
La vicenda
Secondo le indagini, la notte del 22 gennaio 2013 l'ex calciatore brasiliano e l'amico avrebbero fatto bere la ragazza fino al punto da renderla incosciente e poi l'avrebbero violentata a turno, senza che lei potesse opporsi, in un guardaroba di un locale notturno della movida milanese, dove la giovane si era recata per festeggiare il compleanno. Il sostituto pg di Milano, Cuno Tarfusser, nel processo d'appello aveva chiesto la conferma delle due condanne, smontando quattro consulenze tecniche prodotte dalla difesa di Robinho, tra cui una con foto tratte dai social e che puntava a dimostrare che la ragazza era solita bere alcolici. Nelle motivazioni della sentenza di secondo grado la Corte ha scritto che l'ex punta rossonera e i suoi "complici" (altri quattro gli irreperibili) hanno manifestato "particolare disprezzo" nei confronti "della vittima che è stata brutalmente umiliata" e hanno "da subito cercato di sviare le indagini offrendo agli inquirenti una versione dei fatti falsa". Per l'ex calciatore e per l'amico nel corso delle indagini non erano state mai emesse misure cautelari, mentre altri uomini, che avrebbero preso parte alle violenze, non erano stati trovati.
La richiesta della procura
Nei prossimi giorni, come prevede la normativa, nei confronti dell'ex fantasista e dell'amico, Ricardo Falco, entrambi residenti in Brasile, l'ufficio esecuzioni della Procura formulerà la richiesta di estradizione con un contestuale mandato d'arresto internazionale. Al momento da Roma sono già arrivati gli atti della sentenza della Cassazione e il procedimento a Milano è stato assegnato al pm Adriana Blasco. In queste ore verranno raccolti documenti per l'accertamento formale dell'identità dei due condannati e poi scatterà la fase dell'ordine di esecuzione con la trasmissione al ministero della Giustizia dell'istanza di estradizione, da far pervenire alle autorità brasiliane, con l'emissione del mandato d'arresto.