Sottrae un milione a un cliente deceduto, avvocato indagato a Milano

Lombardia

Il legale sarebbe riuscito a trasferire la "titolarità integrale delle quote" di una immobiliare, il cui titolare, suo cliente, era morto nel frattempo, "ad una società ungherese", "reintestandole" anche a un prestanome. Sequestrati sei immobili nel Milanese e nel Lecchese

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Un avvocato internazionalista di 48 anni, M.M., con studio in via Montenapoleone, a Milano, è indagato nell’ambito di un’inchiesta, coordinata dall'aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Mauro Clerici, che oggi ha portato la Guardia di finanza a sequestrare beni per un valore complessivo di un milione di euro. Il legale sarebbe riuscito a trasferire la "titolarità integrale delle quote" di una immobiliare, il cui titolare, suo cliente, era morto nel frattempo, "ad una società ungherese", "reintestandole" anche a un prestanome. L’avvocato, che in passato, stando a quanto risulta, avrebbe assistito alcuni vip (del tutto estranei alle indagini), è anche rettore dell'Università Pulitzer di Budapest e console in Italia per la Sierra Leone. Il suo cliente, deceduto nell'ottobre 2020, è Mario Bagnato, ex titolare di sale bingo a Bergamo e Stezzano, nella Bergamasca.

L’inchiesta

La holding immobiliare al centro dell'indagine si chiama Orsa Maggiore, mentre la società ungherese è la Ior Finance Kft. Nell’inchiesta risulta indagato anche il presunto prestanome E.L. Il provvedimento di sequestro è stato firmato dal gip Livio Cristofano. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, l'immobiliare Orsa Maggiore aveva debiti tributari per poco meno di 2 milioni di euro. Poco prima che l'imprenditore morisse, l'avvocato avrebbe messo in piedi l'operazione che ha portato ad assegnare le quote della holding ad una società ungherese e a metterle in mano, poi, ad un prestanome. Un sistema, secondo l'accusa, attraverso il quale il legale si sarebbe appropriato della società. Il decreto di sequestro preventivo è finalizzato "all'applicazione della confisca" sui beni. L'operazione, sempre secondo le indagini, sarebbe stata realizzata per "ostacolare il pieno soddisfacimento della pretesa fiscale" da parte dell'Erario. Sequestrati sei immobili a Cernusco sul Naviglio, Cassina de' Pecchi, Vignate, nel Milanese, e a Merate, nel Lecchese, "intestati alla società immobiliare, a garanzia del credito erariale".

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