Morazzone, uccide figlio di 7 anni: gip convalida l'arresto

Lombardia

Davide Paitoni, arrestato per l'omicidio del figlio di 7 anni e per il tentato omicidio della moglie, resta in carcere. Durante l'interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere. All'uomo vengono contestati anche la premeditazione e l'aver agito "per motivi abbietti"

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Il Gip di Varese Giuseppe Battarino ha convalidato l'arresto di Davide Paitoni e disposto per lui la custodia cautelare in carcere a Varese, a seguito dell'interrogatorio di Garanzia durante il quale il 40enne, arrestato per l'omicidio del figlio di 7 anni e per il tentato omicidio della moglie da cui si stava separando, il giorno di Capodanno tra Morazzone e Gazzada Schianno (Varese), si è avvalso della facoltà di non rispondere. "Non era in condizioni di sostenere l'interrogatorio", ha detto all'ANSA il suo avvocato Stefano Bruno. "Non ho ancora avuto modo di entrare nel merito dell'accaduto con il mio assistito, al momento mi sto occupando del lato umano", ha poi aggiunto. (L'OMICIDIO)

Contestata la premeditazione

Nel fermo notificato domenica pomeriggio a Paitoni, il pubblico ministero Luca Petrucci ha contestato al 40enne anche la premeditazione e l'aver agito "per motivi abbietti". I motivi abbietti, riporta La Prealpina, sarebbero la ritorsione contro la moglie, la quale aveva presentato due denunce per maltrattamenti. Intanto, il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, ha chiesto all'ispettorato di "svolgere con urgenza i necessari accertamenti preliminari", hanno reso noto fonti di via Arenula. I funerali del bambino saranno il 7 gennaio.

L'omicidio e l'aggressione alla moglie

Secondo quanto ricostruito, l'uomo dopo aver ucciso il figlio è salito in auto e ha guidato fino a Gazzada Schianno, dove la ex moglie si era trasferita. L'ha avvisata, dicendole che le stava riportando il figlio, ma quando la donna ha aperto la porta di casa, lui le si è scagliato contro, colpendola ripetutamente al volto e al corpo con un coltello ed è fuggito via. Lei, soccorsa dai genitori, è stata trasportata in ospedale a Varese. Il padre e la madre della 36enne hanno chiesto ai carabinieri di trovare il nipote. I militari sono andati a casa di Paitoni e, davanti a evidenti tracce di sangue, l'hanno setacciata fino a quando hanno aperto l'armadio, scoprendo il cadavere del bambino e un biglietto lasciato dal killer. Paitoni è stato rintracciato mentre vagava con la sua automobile, i carabinieri lo hanno inseguito, riuscendo a bloccarlo dopo che aveva cercato di speronarli. In macchina l'uomo aveva ancora il coltello e una dose di cocaina, di cui farebbe uso da tempo.

Procura: "Gli fu contestata pericolosità"

La Procura di Varese aveva contestato a Davide Paitoni la pericolosità sociale quando aveva chiesto che fosse messo ai domiciliari dopo che lo scorso 26 novembre era stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio nei confronti di un collega di lavoro. Inoltre erano note al Gip le denunce per maltrattamenti presentate dalla moglie e dal padre di lei. È la stessa Procura di Varese a sottolinearlo in un comunicato "per una corretta informazione". La Procura inoltre sottolinea che "di fronte a questa tragedia, a questo gesto sconvolgente, impensabile e ingiustificato non possiamo che esprimere la nostra vicinanza alla mamma del piccolo Daniele e impegnarci ancora di più contro la violenza sulle donne".

L'accusa di tentato omicidio nei confronti di un collega

Nella nota la Procura spiega che il 26 novembre dopo una lite "Paitoni avrebbe estratto un coltello e colpito il collega" e "dopo l'arresto in flagranza ad opera della polizia giudiziaria, il pubblico ministero ha qualificato il fatto come tentato omicidio ed ha chiesto, unitamente alla convalida dell'arresto, l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, sul presupposto della ritenuta pericolosità sociale dell'indagato, anche per precedenti denunce". Il Giudice per le indagini preliminari, prosegue la nota "ha accolto la richiesta, peraltro ravvisando solo un rischio di inquinamento probatorio, attesa la ritenuta necessità di chiarire la dinamica della lite e, successivamente, ha autorizzato incontri del detenuto con la moglie e il figlio".

Le denunce della moglie

Inoltre, spiega la nota, "in Procura pende altro procedimento penale" nei suoi confronti "per i reati di lesioni e minacce, in relazione a denunce presentate nei suoi confronti dalla moglie e dal suocero a proposito di condotte aggressive in loro danno". Le denunce, spiega la Procura di Varese, risalgono ai mesi di marzo e aprile scorso e "si inquadrano nel contesto del conflitto familiare scaturito dalla decisione della moglie di separarsi". L'ufficio precisa come non siano "pervenute segnalazioni di ulteriori ed analoghi episodi con riguardo a nessuno dei familiari dell'indagato" e che "non risulta, per la parte di competenza di questa Procura, l'instaurazione di un giudizio civile per la separazione tra i coniugi" e "non sono pendenti, presso questa Procura, neppure procedimenti per maltrattamenti in famiglia o atti persecutori". Le indagini sono ancora in corso.

Funerali del bambino il 7 gennaio

I funerali del bambino si svolgeranno il 7 gennaio. La cerimonia si terrà alle 14:30 nell'oratorio di San Luigi Schianno, che il piccolo frequentava e dove gli animatori dopo la tragedia lo hanno ricordato con un post commosso su Facebook. Il sindaco di Morazzone, Maurizio Mazzucchelli, lo ha annunciato sui social aggiungendo che nell'occasione "verrà proclamato il lutto cittadino sia a Morazzone che a Gazzada Schianno", le due cittadine del Varesotto dove abitavano rispettivamente Davide Paitoni e la moglie, che era tornata con il piccolo a vivere insieme ai genitori.

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