La sentenza è stata emessa dalla sezione settima penale del tribunale di Milano. L’imprenditore è imputato per peculato e false fatture per il caso della compravendita del capannone di Cormano acquistato dalla Lombardia Film Commission tra il 2017 e il 2018, con cui sarebbero stati drenati 800mila euro di fondi pubblici
È stato condannato a 5 anni l'imprenditore Francesco Barachetti imputato per peculato e false fatture per il caso della compravendita del capannone di Cormano (in provincia di Milano) acquistato dalla Lombardia Film Commission, tra il 2017 e il 2018, con cui sarebbero stati drenati 800mila euro di fondi pubblici. La sentenza è stata emessa dalla sezione settima penale del tribunale di Milano.
La posizione di Barachetti
I giudici (Malatesta-Fiorentini-Clemente) hanno deciso, però, di revocare la misura dei domiciliari per l'imprenditore, il quale dunque torna libero dopo 13 mesi, perché era stato arrestato nel novembre 2020. Le "esigenze cautelari", ha spiegato il collegio, "sono venute meno". A Barachetti, condannato a 5 anni così come chiesto dall'aggiunto Fusco e dal pm Civardi, sono state concesse le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti, ma dovrà versare circa 294mila euro alla Lombardia Film Commission "entro 90 giorni" dal "passaggio in giudicato" della sentenza, ossia quando sarà definitiva, altrimenti quella somma gli verrà confiscata. In più è stato condannato a versare provvisionali di risarcimento da 20mila euro e da 50mila euro rispettivamente al Comune di Milano (con l'avvocato Marco Dal Toso), socio di Lfc, ente partecipato dalla Regione Lombardia, e alla stessa Fondazione (col legale Andrea Puccio), entrambi parti civili.
La requisitoria del pm
Il pm Civardi nella sua requisitoria, ricostruendo il caso, aveva parlato di Barachetti, sulla base degli atti delle indagini e delle testimonianze, come di un imprenditore "del mondo della Lega", da cui avrebbe incassato circa 2,3 milioni di euro negli ultimi anni per lavori commissionati. E sul caso del capannone non sarebbe stato "il palo durante la rapina (dei soldi pubblici, ndr)", ma avrebbe offerto un "contributo fondamentale per la riuscita dell'operazione". E ancora: "Non è semplicemente un riciclatore, onore al merito - ha detto Civardi - è un imprenditore che da subito si è messo a disposizione per assicurare il ritorno dei soldi a Manzoni e Di Rubba (condannati rispettivamente a 4 anni e 4 mesi e 5 anni, ndr) e la sua parte è stata pagata profumatamente".
L'avvocato: "Dobbiamo leggere le motivazioni e faremo appello"
"Non era l'esito che ci aspettavamo, dobbiamo leggere le motivazioni e faremo appello", ha commentato l'avvocato Matteo Montaruli, legale di Barachetti, presente in aula.
Le condanne in rito abbreviato di giugno
Con rito abbreviato a giugno sono già stati condannati, sempre a seguito dell'inchiesta della guardia di finanza coordinata dall'aggiunto Eugenio Fusco e del pm Stefano Civardi, i revisori contabili per la Lega in Parlamento Alberto Di Rubba, anche ex presidente di Lfc, e Andrea Manzoni.