Lo comunica la presidente del Tribunale per i minorenni Maria Carla Gatto chiarendo che la decisione è stata presa data "l'elevatissima conflittualità, manifestatasi successivamente all'iniziale nomina del tutore" che "ha reso necessaria l'individuazione di un soggetto terzo". Intanto Aya Biran e il marito risultano indagati per diffamazione e furto in abitazione sulla base di una denuncia della nonna materna del piccolo
Nell'ambito del procedimento sul reclamo presentato dai nonni materni di Eitan, bambino unico sopravvissuto all'incidente sulla funivia del Mottarone, contro la nomina della zia paterna Aya come tutrice legale del piccolo, il Tribunale per i minorenni di Milano ha deciso di nominare come "tutore" in "sostituzione" della zia "un professionista estraneo ad entrambe le famiglie di origine", pur mantenendo "il bambino collocato presso la zia". Lo comunica la presidente del Tribunale per i minorenni Maria Carla Gatto chiarendo che la decisione è stata presa data "l'elevatissima conflittualità, manifestatasi successivamente all'iniziale nomina del tutore" che "ha reso necessaria l'individuazione di un soggetto terzo", un avvocato di Monza.
Intanto Aya Biran e il marito Or Nirko risultano indagati dalla Procura di Pavia per diffamazione e furto in abitazione sulla base di una denuncia della nonna materna del piccolo, Esther Cohen, secondo cui la coppia nei mesi scorsi avrebbe prelevato oggetti, come telefoni e dispositivi informatici, dalla casa dei genitori del bimbo, utili, secondo i legali della nonna, per accedere a documenti che servivano nel procedimento di nomina del tutore legale.
Le parole dei giudici
"Il Tribunale per i minorenni di Milano - spiega la presidente Gatto - all'esito dell'udienza del 9 dicembre 2021 avente ad oggetto il reclamo avverso il provvedimento del Giudice tutelare di Pavia, proposto dai nonni materni del minore Eitan, ha nominato come tutore di quest'ultimo, in sostituzione della zia paterna, un professionista estraneo ad entrambe le famiglie di origine, mantenendo il bambino collocato presso la zia". "L'elevatissima conflittualità - chiarisce il magistrato - manifestatasi successivamente all'iniziale nomina del tutore, ha reso necessaria l'individuazione di un soggetto terzo, visto che la contesa parentale insorta indubbiamente contribuisce a complicare ogni scelta personale, relazionale, economica ed educativa che dovrà essere assunta nel prioritario interesse del bambino, già così drammaticamente segnato dai tragici vissuti personali". È "necessario nell'interesse del minore che la funzione di tutore" venga svolta "da una figura terza, estranea all'aspra conflittualità che si è aperta" tra i rami familiari "nonostante l'esplicito richiamo alla collaborazione" da parte del "giudice tutelare" "mantenendo allo stato l'attuale collocamento del minore" nella casa degli zii paterni, si legge nel provvedimento firmato dal giudice.
I legali della zia Aya: “Contenti per la sentenza”
Gli avvocati di Aya Biran in Italia e in Israele - Cristina Pagni, Grazie Cesaro, Avi Chimi e Shmuel Moran - si sono felicitati per la decisione del Tribunale dei minori che "ha respinto in tutto i ricorsi della famiglia Peleg" riguardo la nomina della stessa Aya Biran come "tutrice". la sentenza, secondo i legali, ha stabilito che "tutte le procedure per la sua nomina come tutrice erano legali e del tutto corrette". Gli stessi avvocati hanno poi sottolineato che "Eitan sarà in custodia al domicilio di Aya Biran". "La decisione - hanno aggiunto - stabilisce inoltre che una terza persona sarà nominata tutore neutrale sostituendo Aya alla luce dell'evento del rapimento condotto da una parte della famiglie e che questi prenderà decisioni importanti economiche e di altro genere per conto di Eitan. Questo per minare alla base denunce circa conflitti di interesse e per consentire ad Aya Biran di concentrarsi sula crescita di Eitan". "Con nostro dolore, anche alla luce delle sentenza di oggi, la famiglia Peleg - hanno proseguito i legali - cerca di imbeccare i media con l'esistenza di una indagine qualsiasi nei confronti della Biran, come è solita denigrare ed istigare. Le cose apparse in merito - hanno concluso - sono infondate".
I legali dei nonni: "Decisione nell'interesse del bambino"
"Nell'interesse del minore accogliamo con soddisfazione la rimozione di Aya Biran come tutore a favore di un terzo, come era stato richiesto fin dall'inizio dai nonni materni". Così gli avvocati Sara Carsaniga e Paolo Polizzi, legali di Shmuel Peleg e Esther Cohen, i nonni materni di Eitan, 6 anni, al centro di una contesa tra due rami familiari, commentano la decisione del Tribunale per i minorenni di Milano.
Peleg: "Un primo raggio di sole a 6 mesi dal disastro"
"Un primo raggio di luce a sei mesi dal terribile disastro". Così i Peleg, famiglia materna di Eitan, commentano la decisione dei giudici italiani. I Peleg hanno definito questa decisione "eclatante". Secondo i Peleg con la decisione di oggi dei giudici di Milano "Aya non potrà più prendere decisioni di carattere definitivo per il futuro di Eitan". "La famiglia è certa - ha proseguito il portavoce Gadi Solomon - che il sistema giudiziario italiano farà tutto quanto in suo potere per garantire e difendere gli interessi di Eitan, così come la famiglia della madre ha fatto finora e continuerà a fare".
La vicenda giudiziaria
Il 9 dicembre si era svolta, davanti al Tribunale per i minorenni di Milano, un'udienza nella quale si era discusso del reclamo presentato dai nonni materni di Eitan contro la nomina della zia paterna Aya Biran come tutrice legale. Nomina stabilita a fine maggio scorso dal Tribunale di Torino e poi confermata da un giudice di Pavia ad agosto. Dopo la discussione dei legali dei due rami familiari, i giudici si erano riservati di decidere e lo hanno fatto oggi. Il procedimento, davanti al Tribunale per i minorenni e con al centro una serie di questioni poste dagli avvocati dei nonni (che hanno contestato anche la presunta falsità del verbale di nomina basato su un documento di un medico) era iniziato lo scorso 22 ottobre con una prima udienza. Tra l'altro, la zia paterna nei mesi scorsi ha già presentato richiesta al Tribunale per l'adozione del minore, così come ha fatto, tra l'altro, anche la zia del ramo materno del piccolo. Il procedimento sull'adozione è autonomo e va avanti ed è diverso da quello sulla nomina del tutore che deve fare in questa fase gli interessi, su tutti i fronti, del minore. Eitan è tornato in Italia il 3 dicembre dopo la sentenza della Corte suprema di Tel Aviv che ha riconosciuto, come le due precedenti decisioni, la sottrazione internazionale, l'11 settembre scorso, del piccolo da parte del nonno Shmuel Peleg, destinatario di un mandato d'arresto a seguito delle indagini dei pm pavesi anche a carico del presunto complice Gabriel Alon Abutbul, arrestato a Cipro e in attesa di estradizione, e della nonna Esther Cohen, indagata in concorso per il sequestro.