Shmuel Peleg si è rivolto alla Corte distrettuale di Tel Aviv contro la sentenza del Tribunale della famiglia che ha riconosciuto le ragioni di Aya Biran, zia paterna del bambino, nell'ambito della Convenzione dell'Aja sulla sottrazione dei minori
Shmuel Peleg, nonno materno del piccolo Eitan, ha presentato ricorso alla Corte distrettuale di Tel Aviv contro la sentenza del Tribunale della famiglia che ha riconosciuto le ragioni di Aya Biran, zia paterna del bimbo, nell'ambito della Convenzione dell'Aja sulla sottrazione dei minori. Il giudice il 25 ottobre ha infatti deciso che il bambino di sei anni, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, deve tornare in Italia dove si trova la sua residenza abituale. Eitan, al centro di una contesa tra i due rami familiari - i nonni materni da una parte e la zia paterna Aya dall'altra, nominata tutrice legale del piccolo - è stato portato in Israele l'11 settembre scorso dal nonno materno Shmuel Peleg. Nel disastro avvenuto in Piemonte lo scorso maggio iI bambino ha perso i genitori, il fratellino di due anni e i bisnonni, tra le vittime dell'incidente costato la vita a 14 persone.
Il ricorso
Nel ricorso, i cui termini di presentazione scadevano oggi, si denunciano le azioni unilaterali di Aya Biran che "con astuzia ha agito alle spalle della famiglia Peleg - sostiene Gadi Solomon, portavoce della famiglia Peleg - mentre era a lutto per ottenere la tutela" di Eitan. "Anche negli ultimi giorni - ha proseguito - ha continuato a violare in modo smaccato l'intese temporanee relative al soggiorno di Eitan tra le due famiglie in Israele e così ha dimostrato di preferire il proprio interesse a quello di Eitan". Secondo gli avvocati di Shmuel Peleg "non c'è motivo che il dibattito sulla vita futura di Eitan - cittadino israeliano i cui membri della famiglia da ambo le parti si trovano in Israele e parlano ebraico - si tenga in Italia. Si è creata l'impressione - ha concluso - che chi insiste perchè ciò avvenga sia mosso da motivi estranei.
I legali di Aya Biran: "Corte respinga il ricorso"
"Ci auguriamo che il Tribunale distrettuale di Tel Aviv respinga il ricorso". Lo affermano Shmuel Moran, Avi Himi e Alon Amiran, legali di Aya Biran, commentando il ricorso presentato da Shmuel Peleg. "La sentenza del tribunale della famiglia - sottolineano - parla da sé ed è completa, ben fondata, approfondita e accademica". I legali si augurano che "come determinato" dal Tribunale della famiglia" di Tel Aviv, Eitan torni "il più rapidamente possibile alla sua famiglia, alla sua scuola, alle strutture terapeutiche da cui era stato rapito".