Gli investigatori stanno analizzando alcuni post comparsi in un gruppo legato al mondo No vax e No Green pass. Dei messaggi ha parlato lo stesso primo cittadino in un video sulle sue pagine social
Gli investigatori della Digos e della Polizia postale, coordinati dal capo del pool antiterrorismo milanese, il pm Alberto Nobili, stanno indagando sui messaggi di minacce contro il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che sono comparsi sul gruppo Telegram 'Basta dittatura!-proteste', legato al mondo No vax e No Green pass e nel quale sono iscritte oltre 8mila persone. Dei messaggi ha parlato lo stesso primo cittadino in un video sulle sue pagine social, spiegando che "da alcune ore su Telegram si è scatenato il mondo dei No Green pass, ci sono i miei numeri di telefono, la mia email, si parla di decapitazione". (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI IN ITALIA E NEL MONDO - I DATI DEI VACCINI IN ITALIA)
Le indagini sulle chat
In particolare, gli investigatori, anche in vista di un'informativa che porterà all'apertura di un fascicolo in Procura, stanno analizzando in queste ore i post più 'violenti' di una quarantina di persone. Tra l'altro, nella stessa chat 'Basta dittatura!-proteste' compaiono anche diversi messaggi contro il premier Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza.
Sala: “I No Green pass parlano di decapitarmi”
"Da alcune ore su Telegram si è scatenato il mondo dei no Green pass, ci sono i miei numeri di telefono, la mia email, si parla di decapitazione", ha reso noto oggi Sala in un video sulle sue pagine social dove ha raccontato come le sue parole su come gestire le manifestazioni del sabato pomeriggio dei No Green pass siano state travisate da alcuni giornali e questo avrebbe portato alle minacce in rete. Sala ha spiegato di avere partecipato alcuni giorni fa ad una trasmissione televisiva 'L'Aria che tira' su La7 dove gli è stato chiesto dei disagi che ogni sabato interessano Milano per la manifestazione dei No Green pass. "Io ho risposto che la polizia potrebbe fare solo una cosa, caricarli, cosa che ovviamente io capisco, il prefetto non intende fare - ha spiegato Sala - Andando avanti poi dico che servirebbero più uomini e donne della polizia sul campo per contenerli posto che l'opzione carica non esiste". Il giorno dopo "guardate cosa titolano due quotidiani. La Verità, 'Sala, la Polizia carichi i o Green pass', Il Giornale 'Sala, giusto caricare i cortei no Green pass'. Prima di tutto querelerò i due giornali, poi cercherò di stare tranquillo. Ma voglio dire a tutti che in questo momento non si scherza con il fuoco", ha concluso.
Cgil Milano: “Clima intollerabile”
La Camera del lavoro di Milano ha voluto esprimere la sua solidarietà al sindaco dopo le minacce ricevute. Secondo la Cgil, "questo clima non è più tollerabile. Un clima fatto di continue tensioni, atteggiamenti e parole violente che rischiano continuamente di degenerare in violenze concrete così come abbiamo visto nell'assalto fascista alla sede della Cgil nazionale e i ripetuti tentativi di attacco alla Camera del Lavoro di Milano". "Colpire le sedi sindacali, minacciare le istituzioni e i loro rappresentanti rischia di diventare - sottolineano dal sindacato - un inizio di attacco alla democrazia e ai valori della Costituzione Italiana nata dalla Resistenza contro la dittatura fascista". Adesso "è auspicabile un grande senso di responsabilità da parte di tutti coloro che vogliono ricostruire il Paese dopo la tragedia della Pandemia che ha colpito duramente dal punto di vista umano, lavorativo, economico e sociale. Crediamo sia importante - conclude la Cgil - agire da subito per evitare che queste tensioni degenerino in qualcosa che possa minare la convivenza civile.