Covid, a Treviglio l'hub vaccinale di una azienda ora apre a tutta la comunità

Lombardia

Emanuela Ambrosino

In provincia di Bergamo, il centro vaccinale nell'auditorium della Same, azienda che produce trattori, è oggi un punto di riferimento per tutti i cittadini. Da maggio le adesioni sono state oltre 1000 su 1350 dipendenti

Oltre l’80% degli italiani, che hanno più di 12 anni, hanno completato il ciclo vaccinale ("80, l'Italia rinasce", l'appuntamento di Sky TG24, ndr). E dal 15 ottobre con l’obbligo di green pass per accedere nei luoghi di lavoro pubblici o privati, questo risultato è ancora più importante. E’ grazie ai cittadini che hanno scelto di credere nella scienza che l’Italia sta ripartendo. Ed è anche grazie a molte aziende che hanno partecipato attivamente alla campagna vaccinale. A Treviglio, in provincia di Bergamo, c’è un hub vaccinale che ora ha aperto a tutta la comunità. Siamo andati per capire come funziona e a chi è rivolto (COVID: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI IN ITALIA E NEL MONDO - I DATI DEI VACCINI IN ITALIA).

L'hub vaccinale della Same

Quando arrivi alla prima rotonda che ti porta a Treviglio, c’è un piccolo trattore all’ingresso del comune. Si tratta di un modellino della Same, l’azienda che produce trattori e macchine agricole dal 1942. La comunità alle porte di Bergamo si è sviluppata intorno a questa grande industria. Il 24 febbraio del 2020, ancora prima del lockdown nazionale l’azienda ha deciso di fermare la produzione fino al 4 maggio di quell’anno. Da allora, con tutte le misure di sicurezza e di distanziamento possibili, la produzione non si è mai fermata. Quando a maggio la Regione Lombardia ha chiesto alle aziende di aderire alla campagna vaccinale, la Same ha subito trasformato l’auditorium in hub vaccinale. I primi vaccini sono arrivati nella seconda metà di giugno e la prima dose è stata somministrata il 22.  Da maggio le adesioni sono state oltre 1000 su 1350 dipendenti. E così l’azienda ha deciso di estendere la campagna ai familiari e ai fornitori. Diego lavora nella catena produttiva da 26 anni. Quando è venuto a conoscenza della possibilità di vaccinarsi in azienda ha subito aderito. Erano giorni, ci racconta, che cercava di prenotare in altri centri, ma erano tutti lontani o con orari scomodi per la sua famiglia. E’ stato il primo a vaccinarsi nell’auditorium. Dopo di lui nel primo mese sono stati in 300.

L’hub si trasforma

Paolo Ghislandi è il direttore delle risorse umane. E’ lui che ha gestito tutta la comunicazione con i dipendenti. Fino a quando è partita la campagna vaccinale ogni settimana venivano fatti i tamponi gratuitamente per tutti. Poi sono arrivati i primi vaccini e l’adesione è stata molto alta, ci racconta. A settembre da una prima ricognizione informale manca all’appello il 10% dei dipendenti. I primi di ottobre alla viglia dell’obbligo del green pass questa percentuale scende al 5%. Dopo l'estate i vertici aziendali decidono di richiedere alla Regione in accordo con l'Asst Bergamo ovest e all'Ats di potere aprire l'hub a tutta la comunità. E così il 21 ottobre la Same diventa hub vaccinale regionale per le terze dosi ma anche per le prime. A sorpresa il primo giorno la metà delle prenotazioni sono di persone che non si erano ancora vaccinate. Il dato della prima settimana conferma, in controtendenza con i numeri nazionali, questo trend.

I dipendenti

Nei reparti produttivi un grande tabellone scandisce i vari momenti della giornata. Il museo dei trattori viene usato come mensa per distanziare ancora di più i dipendenti. Li incontriamo mentre attraversano i lunghi corridoi. Anche noi avevamo dubbi e paure, ci dicono, ma le abbiamo superate per potere lavorare tranquilli e per tornare ad una vita normale. "Chi non si è vaccinato dovrebbe ringraziarci ogni singolo giorno, ogni volta che entra qui, perchè è grazie a noi che tornerà a casa più tranquillo".

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