‘Ndrangheta a Brescia, progettavano un omicidio: 5 arresti e 27 perquisizioni

Lombardia

Le persone finite in manette sono ritenute responsabili di detenzione e trasporto in luogo pubblico di pistole e bombe a mano con l’obiettivo di progettare un omicidio nei confronti di un pregiudicato, legato in passato allo stesso ambiente criminale

Nelle prime ore di questa mattina il comando provinciale dei carabinieri e della guardia di finanza di Brescia, insieme al reparto operativo speciale dei carabinieri e del servizio centrale Investigazione Criminalità Organizzata delle Fiamme Gialle e con il supporto dei rispettivi comandi competenti, ha eseguito un provvedimento di fermo nei confronti di 5 soggetti nelle province di Brescia, Reggio Calabria e Vibo Valentia, emesso dalla procura distrettuale bresciana. I cinque, che ora si trovano in carcere, sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di detenzione e trasporto in luogo pubblico di pistole e bombe a mano con l’intento di progettare un omicidio, maturato in un contesto di criminalità organizzata, nei confronti di un pregiudicato di origine calabrese, residente nel Nord Italia e in passato legato allo stesso ambiente criminale. Il tutto con l’aggravante di aver agevolato l’attività di una famiglia di ‘ndrangheta con base nella provincia di Reggio Calabria. Sono state inoltre eseguite 27 perquisizioni presso persone fisiche ed entità giuridiche.

Le indagini

L’attività è stata coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Questa operazione è stata eseguita insieme a ulteriori svolte in altre regioni d’Italia. L’indagine è stata avviata nel maggio del 2020 in seguito al rinvenimento e al sequestro da parte dei finanzieri di Brescia e dei carabinieri di Verolanuova di 42 tonnellate di tabacco di provenienza estera, dal valore di 8 milioni di euro, e macchinari per lavorarlo e confezionarlo in pacchetti di sigarette. Le indagini sono state condotte anche all’estero con la collaborazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale, di Europol e di Eurojust. Nel corso dell’inchiesta è stata anche verificata l’elevata caratura criminale di alcuni soggetti coinvolti, pienamente e da tempo inseriti nel contesto economico di Brescia, che mantenendo uno stretto legame con il contesto associativo di origine e partendo dal Bresciano hanno pianificato un attentato derivato da vecchie faide.

L’operazione

In seguito agli sviluppi delle indagini, coordinate dalla procura bresciana e curate dal Gico unitamente alla guardia di finanza e al reparto operativo – nucleo investigativo dei militari di Brescia, il 30 luglio 2020 è stato eseguito un arresto per usura. Il 4 agosto dello stesso anno è stata rinvenuta una bomba a mano di fabbricazione jugoslava, una pistola Glock calibro 9x21 (provento di furto) e una pistola calibro 22LR clandestina (priva di matricola). Il 21 agosto è stata invece eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Brescia, nei confronti di due soggetti accusati di detenzione e traffico di 57 tonnellate di tabacco lavorato all’estero di contrabbando, della produzione di sigarette e della contraffazione di marchi, di detenzione e porto di armi clandestine e da guerra e infine di evasione fiscale per circa 600mila euro. Tre giorni dopo è stato eseguito in Slovenia, a seguito di un mandato d’arresto europeo, un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di una terza persona ritenuta responsabile degli stessi reati, in concorso agli altri soggetti. Infine, il 12 settembre è stata rinvenuta una bomba a mano.

L'intervento delle forze dell'ordine all'alba di quest'oggi
L'intervento delle forze dell'ordine all'alba di quest'oggi

'Ndrangheta, 4 fermi per omicidio emessi da Dda Ancona e Reggio Calabria

Sempre nella giornata odierna i carabinieri del Ros, con il supporto in fase esecutiva dei comandi provinciali di Ancona, Reggio Calabria, Catanzaro, Brescia, Napoli, Torino, Pesaro, Vibo Valentia e del Gruppo intervento speciale (Gis), stanno eseguendo due provvedimenti di fermo emessi dalle Dda di Ancona e Reggio Calabria. Destinatari dei provvedimenti sono quattro soggetti indiziati di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, omicidio e detenzione illegale di armi, reati questi ultimi aggravati dall'aver commesso il fatto al fine di agevolare l'associazione di tipo mafioso denominata 'ndrangheta. I soggetti coinvolti sono ritenuti al servizio della cosca Crea di Rizziconi. 

L'omicidio nel Natale del 2018

I militari hanno fatto luce sull'omicidio di Marcello Bruzzese, fratello del collaboratore di giustizia Girolamo Bruzzese. La "vendetta trasversale" della cosca di 'ndrangheta della Piana di Gioia Tauro si è consumata il giorno di Natale del 2018. Gli uomini del clan hanno agito conoscendo la località protetta dove risiedevano i familiari del pentito Bruzzese. I sicari incappucciati hanno atteso Marcello Bruzzese fuori dalla sua abitazione, nel centro storico di Pesaro, in via Bovio, sparandogli contro un intero caricatore con una pistola automatica calibro 9.

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