Milano, assalto al gazebo di M5s: perquisiti quattro No vax

Lombardia
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Sono indagati per i reati di attentato ai diritti politici dei cittadini, danneggiamento e mancato preavviso al questore di riunione in luogo pubblico

A Milano e in provincia di Lecco, la polizia ha eseguito quattro decreti di perquisizione emessi dal capo dell'Antiterrorismo della Procura di Milano, Alberto Nobili, e dal pm Paola Pirrotta nei confronti di quatto No vax che il 28 agosto avevano assaltato un gazebo del Movimento 5 Stelle nel capoluogo lombardo. Sono indagati per i reati di attentato ai diritti politici dei cittadini, danneggiamento e mancato preavviso al questore di riunione in luogo pubblico. Tra loro anche un'infermiera di 34 anni con precedenti di polizia per maltrattamenti in famiglia. 

No vax Milano
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Il provvedimento

Nel provvedimento si fa riferimento a un "violenta aggressione avente ad oggetto un 'gazebo' installato in Milano, piazza XXIV Maggio, per fini di campagna elettorale, da parte del senatore del 'Movimento 5 Stelle' Daniele Pesco". L'aggressione è avvenuta in un'ambito di una "attuazione di un pieno e riconosciuto diritto politico appartenente ad ogni cittadino" che il Movimento stava esecitando ed è "culminata con la distruzione del"gazebo" . Un fatto, questo, "avvenuto nel corso di una manifestazione in luogo pubblico non autorizzata e finalizzata a promuovere, sollecitare, sensibilizzare o comunque attivare una campagna a sostegno del non ricorso alla vaccinazione, promossa e organizzata, in particolare, dalle pubbliche istituzioni sanitarie a fronte della epidemia in corso nota come 'Covid 19'. Gli investigatori sono andati alla ricerca di "strumenti o sistemi informatici e/o di telecomunicazione nonché dispositivi tecnici ed informatici, utilizzati per la consumazione dei reati di cui in premessa, con particolare riferimento alla eventuale predisposizione di rete informatica finalizzata al mantenimento dei contatti tra gli appartenenti ai gruppi "No Vax". Strumenti usati "ai fini della organizzazione della manifestazione non autorizzata" e dai quali "potrebbero ricavarsi utili elementi al fine anche di accertare eventuali analoghi precedenti episodi o, comunque, collegamenti con reti telematiche riconducibili a soggetti orientati verso analoghe violente iniziative di aperto contrasto e/o scontro, anche fisico, con appartenenti alle Istituzioni, operanti ai fini della prevenzione e della sicurezza pubblica, ai fini della campagna antivaccinazione". Gli investigatori della Digos di Milano hanno quindi cercato "strumenti destinati alla offesa (armi, munizioni, strumenti da punta e taglio o oggetti similari) in ragione della particolare violenta animosità manifestata nel corso dei fatti" e "materiale o, comunque, documentazione cartacea, pertinente ad attività di divulgazione dell'uso della minaccia e della violenza per le finalità di contrasto proprie dei gruppi meglio noti come "No Vax".

La vicenda

I quattro perquisiti - spiega la Questura di Milano - avevano già partecipato a precedenti manifestazioni di protesta contro l'obbligo del Green Pass in città lo scorso agosto. Si tratta di una milanese di 34 anni con precedenti di polizia per maltrattamenti in famiglia nei confronti della quale il questore di Milano, Giuseppe Petronzi, dopo l'istruttoria della Divisione Anticrimine, ha emesso anche la misura di prevenzione dell'avviso orale. Tra gli indagati un 47enne residente in provincia di Lecco, con precedenti di polizia a carico per guida in stato di ebbrezza, guida senza patente, rissa, furto, violazione del foglio di via emesso dal questore di Lecco. Il questore di Milano ha emesso nei suoi confronti il foglio di via obbligatorio dal comune di Milano per un anno. Indagato e perquisito anche un 52enne milanese con precedenti di polizia per furto e violazione delle norme anti Covid (è stato indagato nell'ambito dello stesso procedimento anche per manifestazione non preavvisata) e infine un uomo di di 62 anni residente a Milano, senza precedenti. L'attività di identificazione era stata effettuata grazie all'intervento dei poliziotti della Digos intervenuti durante l'aggressione al gazebo del Movimento 5 Stelle e con l'analisi delle immagini video. Nel procedimento la polizia ha denunciato altri otto: sei per mancato preavviso al questore di riunione in luogo pubblico (tra questi uno per istigazione a delinquere), uno per travisamento in pubblica manifestazione e uno per vilipendio. Nei confronti degli ultimi due il questore Petronzi ha emesso le misure di prevenzione, per entrambe, dell'avviso orale e del foglio di via dal comune di Milano.

Fonti: "Fra no vax rischio infiltrati estremisti" 

Nell'analisi degli inquirenti milanesi relativa all'assalto del gazebo del Movimento 5 Stelle a Milano, nel corso di una manifestazione, da quanto si è saputo, la 'galassia' dei No Vax si sta facendo sempre più aggressiva e in aperto contrasto con le Istituzioni. Non a caso risulterebbe che tra i I No Vax stessi stiano cercando di inserirsi elementi della rete anarchica e, soprattutto, della estrema destra, Casa Pound in particolare. Questo per fare proselitismo e cercando, comunque, di strumentalizzare questa forma di malcontento popolare, anche nell'imminenza delle elezioni.

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