Scontro Sala-Bernardo: "Indegno di guidare Milano". Il candidato: "Antifascista nei fatti"

Lombardia

La querelle segue le polemiche per le parole del candidato sindaco di centrodestra Luca Bernardo, che ha detto di non distinguere fra fascisti e antifascisti ma fra le persone

"Sono convinto in modo assoluto che chi non ha il coraggio di dichiararsi antifascista non sia degno di guidare la nostra città, Medaglia d'oro della Resistenza". E' quanto ha affermato il primo cittadino di Milano Giuseppe Sala, in un post su Instagram, dopo le polemiche per le parole del candidato sindaco di centrodestra Luca Bernardo, che ha detto di non distinguere fra fascisti e antifascisti ma fra le persone.

Le parole di Giuseppe Sala

"Il Dr. Bernardo è uno dei miei competitori all'elezione a sindaco di Milano. A lui e agli altri ho deciso di non rispondere mai - ha osservato Sala -. Porterò avanti le mie idee e poi decideranno i milanesi chi più è degno di guidare Milano fino al 2026. Ma in questa occasione non posso esimermi dal dire la mia. Sono convinto in modo assoluto che chi non ha il coraggio di dichiararsi antifascista non sia degno di guidare la nostra città, Medaglia d'oro della Resistenza". "Certi valori - ha concluso - non sono mode, sono il frutto del sacrificio di nostri concittadini per garantire la democrazia contro ogni forma di dittatura. Di cui godiamo anche oggi".

La replica

"Il mio antifascismo è nei fatti, non nelle etichette: nessuno mi può accusare di essere fascista", ha replicato Luca Bernardo. "Il concetto era semplice e chiaro, bastava ascoltare e riportare con onestà quanto ho detto. Mio nonno, uomo alto 1.98, siciliano, deceduto per infarto, si spogliò della divisa di granatiere e fece il partigiano a Bologna. Mi onoro della lunghissima amicizia con la comunità ebraica milanese. Questi sono i fatti. Altro, invece - ha aggiunto -, sono le accuse create ad arte (sotto l'ombrellone in riva al mare) e alimentate dalla macchina social. Da medico e uomo della società civile sono abituato ad affrontare i colpi bassi che la vita riserva, ma non ero preparato a bugie, falsità e polemiche architettate per raccattare un voto in più". "La credibilità e la validità della nostra proposta amministrativa - ha aggiunto - evidentemente creano disagio nei nostri competitori. Noi andiamo avanti con slancio e fiducia, con proposte concrete, nella campagna elettorale per la Milano post-Covid".

Non si è fatta attendere la risposta di Sala: "Basta prendere le sue parole, è chiaro che sta cercando di giustificarsi, ha testualmente detto 'non faccio differenza tra un fascista e un antifascista', io invece la faccio eccome". "Se uno dice che guarda fascisti e antifascisti nello stesso modo perché quello che contano sono le competenze, allora io mi chiedo - ha aggiunto Sala, arrivando in piazza Selinunte per un incontro con i cittadini - ma un fascista competente è un valore per la nostra società?".

Le polemiche

Bernardo, rispondendo ieri ad alcuni giornalisti che a margine di un appuntamento elettorale al centro commerciale Portello gli hanno chiesto se si definisse antifascista, ha affermato che non c'è "nessun male" a definirsi antifascista, però "io non ho definizioni in questo senso: io non distinguo le persone tra fascisti e antifascisti. Le persone non le distinguo se non per uomo, donna e persone perbene". "Certo che c'è differenza, se vogliamo stare sul semantico - ha continuato -, ma arrivando dalla società civile credo che la mia storia di medico parli da sola. Io mi definisco Luca Bernardo che arriva dalla società civile. Ho fatto il medico, il Covid, e sto nel sociale da più di 30 anni. Non distinguo le persone dal colore ma per competenza e valore umano. Non guardo al colore politico e spero che l'area moderata di sinistra si sposti durante le elezioni, e soprattutto dopo, per darci una mano". "Io non mi definisco né A, né B, né Z. Mi definisco un cittadino aperto e liberale, la libertà conquistata grazie ai nostri nonni dobbiamo portarla sempre avanti", ha rimarcato incalzato dai cronisti il candidato.

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