Mario Balotelli, archiviate a Brescia le accuse di violenza sessuale

Lombardia
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Una ragazza aveva denunciato il calciatore per una presunta violenza avvenuta a Nizza. "Balotelli è molto soddisfatto soprattutto dal punto di vista morale, la riteneva un'accusa infamante ed inaccettabile”, commentano i suoi legali

Il gip di Brescia ha archiviato le accuse di violenza sessuale nei confronti di Mario Balotelli, denunciato da una ragazza per un presunto abuso avvenuto a Nizza nell'agosto 2017, quando la giovane era minorenne (anche se  a Balotelli aveva detto di avere 18 anni). Il calciatore, che ha trascorso l’ultima stagione al Monza, aveva denunciato a sua volta la ragazza alla Procura di Vicenza per un tentativo di estorsione. La Procura di Brescia aveva chiesto l'archiviazione delle accuse contro Balotelli, ma la ragazza aveva presentato opposizione all'esito dell'udienza.

Le parole dei legali di Balotelli

"Balotelli è molto soddisfatto soprattutto dal punto di vista morale, la riteneva un'accusa infamante ed inaccettabile. Spiace per la giovane ragazza che si è dimostrata uno strumento nelle mani di adulti senza scrupoli", commentano i suoi legali, Francesca Coppi e Alessandro Moscatelli.

Le motivazioni

Il gip, nell'archiviare, rileva "l'infondatezza della notizia di reato", e cita le testimonianze degli ex colleghi di Balotelli al Nizza, Desmond Kouass e Prince Boateng. I due ricordano la ragazza con un'amica alla discoteca High di Nizza, dove la squadra stava festeggiando il pareggio con l'Aiax e, come, al ritorno nell'albergo in cui alloggiavano i calciatori, avessero notato un atteggiamento "allegro e divertito" da parte di Balotelli e della giovane. Il suo avvocato aveva insistito con i legali di Balotelli per avere 100mila euro - ha raccontato il calciatore agli inquirenti - altrimenti la notizia finiva sui giornali. Gli aveva inviato anche una raccomandata per parlare di "una questione delicata e personale". Agli atti anche le telefonate tra Balotelli e la ragazza, registrate dal calciatore, da cui emerge una "macchinazione" ordita dalla presunta vittima e da un'altra persona per approfittare della vicenda.

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