Omicidio a Bergamo, il fermato: "Mi sono difeso"

Lombardia
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Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la vicenda. Nelle prossime ore si terrà l'interrogatorio di convalida del giovane, che è in carcere a Bergamo

Ha raccontato di essersi difeso da Tayari Marouan dopo che quest'ultimo lo avrebbe insultato per aver urtato la figlia 12enne, Alessandro Patelli. Si tratta del giovane, di 19 anni, accusato di aver accoltellato e ucciso, ieri a Bergamo, il 34enne tunisino davanti alla famiglia di quest'ultimo. Nell'interrogatorio davanti al pm, durato tutta la notte, Patelli ha detto che era stato minacciato con una bottiglia rotta.

Il racconto del fermato

Stando al racconto del fermato, la famiglia della vittima si era seduta sui gradini fuori casa sua: Tayari, la moglie italiana e le due figlie, la più grande di 12 anni e la più piccola, nel passeggino. A quel punto Patelli sarebbe stato minacciato con una bottiglia rotta e avrebbe quindi ferito mortalmente il tunisino, regolare in Italia da tempo, con il coltello a serramanico che aveva già con sé. Sarebbe rientrato sì a casa dopo la prima discussione, ma per recuperare il casco che aveva dimenticato. Tutti elementi che gli inquirenti stanno cercando di ricostruire e verificare. Nelle prossime ore si terrà l'interrogatorio di convalida del giovane, che è in carcere a Bergamo: è accusato di omicidio aggravato dell'aver agito per motivi futili o abietti.

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