Trovato cadavere nel Bresciano, non si esclude sia Laura Ziliani

Lombardia

Il cadavere è stato recuperato nel fiume Oglio, circa 500 metri più a sud rispetto a dove era stata trovata a metà maggio una scarpa da montagna appartenuta alla donna

Un cadavere è stato trovato lungo un torrente che porta alla centrale idroelettrica di Temù, in provincia di Brescia. Non è escluso che si tratti di Laura Ziliani, ex vigilessa del paese scomparsa l'8 maggio, ma il corpo è irriconoscibile. Il cadavere, notato da un turista in mezzo alla vegetazione, è stato recuperato nel fiume Oglio a circa 500 metri più a sud rispetto a dove, nei pressi del torrente Fiumeclo, era stata trovata a metà maggio una scarpa da montagna appartenuta alla donna. Sul posto è arrivato il medico legale, oltre agli uomini della Scientifica dei carabinieri e i vertici provinciali dell'Arma.

Trovato un cadavere a Temù, in provincia di Brescia - ©Ansa

Il ritrovamento del cadavere

Il corpo è in avanzato stato di decomposizione e solo esami approfonditi potranno stabilire se effettivamente si tratta di Laura Ziliani. Determinante poi stabilire se la donna sia stata uccisa o se invece sia stata vittima di un incidente in montagna. Da chiarire anche se il cadavere sia stato nascosto tra la vegetazione o se invece sia stato trascinato dal fiume Oglio, o prima dal torrente e poi dal fiume, che a causa delle forti piogge degli ultimi giorni si è ingrossato fino a straripare. "È un bel mistero come sia potuto finire qui il corpo perché dalla zona indicata dove Laura sarebbe andata a passeggiare è impossibile arrivare nel fiume Oglio" commenta il sindaco di Temù, Giuseppe Pasina.

Le ricerche di Laura Ziliani

Nel corso delle ricerche a maggio gli uomini della Protezione civile, del Soccorso Alpino e i Vigili del fuoco avevano complessivamente percorso 2.500 chilometri senza trovare tracce di Laura Ziliani. E anche dopo il ritrovamento della scarpa da trekking, l'area era stata ripetutamente battuta senza fortuna. Sul caso la procura ha aperto un'inchiesta per omicidio volontario e occultamento di cadavere, indagando due delle tre figlie della donna e il fidanzato della maggiore. La casa di Temù da dove l'ex vigilessa sarebbe partita la mattina dell'8 maggio, una palazzina a quattro piani, è sotto sequestro da oltre un mese ed è già stata oggetto di sopralluoghi, prima dei consulenti informatici nominati dalla Procura e poi dalla Scientifica. In casa, nella zona cantina adibita a guardaroba, era stato trovato il telefono cellulare della 55enne che avrebbe smesso di generare traffico dalla sera precedente la scomparsa, mentre il gps che aveva sempre al polso non ha registrato alcun dato la mattina dell'8 maggio.

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